DOMENICA  17.a   -   C   :  SIGNORE, INSEGNACI A PREGARE !

 

     L’evangelista Luca introduce in modo insolito una pagina importante del suo Vangelo, quella che ha a tema la preghiera. Apre indicando il luogo dove si trovava Gesù, e perché era lì; dice: “Gesù si trovava in un luogo a pregare”. Era una scelta quotidiana di Gesù: scegliere un luogo appartato per restare, “solo”, a colloquio con il Padre. Gli apostoli ormai sapevano dove trovarlo e attendevano in silenzio il rientro del Maestro, per iniziare con Lui la nuova giornata.  A suscitare meraviglia non sono il luogo scelto per la preghiera, né i tempi che Gesù si prendeva per la preghiera; ma il “come” pregava. Sembra di vederli questi discepoli, mentre, a debita distanza, in silenzio, osservano il loro Maestro, in colloquio con il Padre: Il suo volto luminoso e l’estasi degli occhi, di chi sta parlando con Qualcuno  molto importante, suscitavano un grande desiderio di fare delle domande. Ed eccola la domanda, che è anche la nostra:

     Signore, insegnaci a pregare!”. Noi forse avremmo chiesto: “Con chi parli? – Cosa vi dite?” Si, Signore, perché anche noi ci poniamo spesso domande ed esprimiamo tante difficoltà. Diciamo: Io non so pregare; non so cosa dire; ogni volta che prego, sempre vengo soprafatto da mille distrazioni; il più delle volte, la mia preghiera consiste nel chiedere salute, lavoro, pace in famiglia, e magari di vincere al superenalotto. Ebbene, nel Vangelo ascoltato, c’è una domanda: “Insegnaci a pregare!”. Nella risposta, Gesù ci fa conoscere addirittura la “sua preghiera”, le sue parole: La prima e più importante parola è PADRE! Per iniziare la preghiera – insegna Gesù – devi prima chiamare il Padre; perché è con Lui che tu devi parlare. Il Padre è sempre presente e ama stare con noi, suoi figli. Gesù ci introduce nella sua confidenza, consentendoci di esprimerci, anche noi, con il linguaggio dei bambini, che si accostano al padre chiamadolo:  “Papà – Babbo”. E’ stupendo! Gesù ci insegna come pregare, non solo suggerendo le sue parole, ma addirittura portando la nostra preghiera  nella sua.

     Gesù ha messo sulle nostre labbra le sue stesse sante parole, per chiedere che sia glorificato il Nome del Padre, e che il suo Regno si diffonda in tutta la terra; e ancora, che il Padre provveda al nostro cibo quotidiano e che ci usi misericordia per i tanti peccati che offendono il suo amore. Ecco la preghiera suggerita da Gesù: “PADRE, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati… e non abbandonarci alla tentazione”. Gesù ci invita dunque a entrare in colloquio con il Padre e a fermarci,  per ascoltare le sue parole. Fratelli, non sono preghiere le richieste che talvolta noi facciamo in cambio di nostre prestazioni; non è preghiera quella fatta di tante parole che vorrebbero convincere Dio a stare dalla nostra parte; non è preghiera quella recitata con un occhio alla TV, o con il cellulare in mano, per essere sempre pronti ad ogni chiamata.

     Gesù, per farci capire meglio come dev’essere la preghiera, ha voluto esemplificare con brevi parabole: “Se uno di voi ha un amico… Se un figlio chiede al padre un pesce…” Gesù ci propone una storia di amiczia, per spiegarci la preghiera: è una scuola che insegna come vivere gli affetti! Verrebbe da concludere che “pregare” è far circolare il pane dell’amore tra il Padre e i suoi figli. Nella parabola dell’amico che cerca aiuto nella notte, fa problema una porta chiusa. Ma l’amico bussa ripetutamente perché sa che, di là della porta chiusa, ci sta un amico! E Gesù giustamente dice a noi: “CHIEDETE – CERCATE – BUSSATE”. E’ un piacevole invito a perseverare nel chiedere, a continuare a credere che, al di là della porta chiusa, c’è sempre un amico!

     Gesù, nel Padre N., non ha inteso darci una formula liturgica; ma piuttosto ci ha messi a parte della sua vita intima: del suo abbandono al Padre. PADRE! È parola che esprime fiducia; è parola che ti fa sentire amato e compreso; è parola che ti fa sentire in famiglia, che ti assicura una casa accogliente , per ogni evenienza della vita. Nessun padre darà a un figlio una serpe al posto di un pesce! Ma oggi Gesu ci assicura che il Padre ci darà molto di più di quando possiamo chiedere: darà lo Spirito Santo a chi glielo chiederà. Gesù ci ha insegnato a pregare; ora tocca a noi. E’ stato detto: La migliore scuola di preghiera è il cristiano che prega bene! Quanta luce e pace nelle case dove, mattino e sera, ci si pone in dialogo con il Padre!