DOMENICA  DEL  BATTESIMO  DEL  SIGNORE

 

      Abbiamo da poco celebrato la festa dell’Epifania: i Magi erano venuti da lontano per cercare il Bambino Re e per adorarlo. La festa di oggi, del BATTESIMO DEL SIGNORE, ci fa incontrare Gesù già adulto, in un momento molto importante della sua vita: quando, ormai trentenne, Gesù decide di lasciare la famiglia per dare inizio alla sua missione; lo fa con gesto forte, profetico. Si reca da Giovanni Battista, nel deserto, dove trova tanti pellegrini, tutti in fila, in attesa di ricevere il Battesimo di penitenza, per il perdono dei peccati. Gesù va così a confondersi con gli uomini in cerca di salvezza. Questa scelta di Gesù è stata ritenuta molto importante dai primi discepoli, tanto che tutti e quattro gli evangelisti l’hanno riportata. Importante, non solo perché si tratta della prima uscita di Gesù, ma di più, perché ci rivela lo stile della sua missione. Infatti, nei tre anni della predicazione del Vangelo, Gesù esprimerà la sua predilezione per i poveri e per i peccatori, per quanti si ponevano in ricerca della salvezza.

      Oggi troviamo Gesù alle sorgenti del Giordano in trepida attesa di ricevere, anche lui, il segno penitenziale dell’acqua per la purificazione. Ma Giovanni lo riconosce e si rifiuta, ritenendosi lui bisognoso di ricevere il Battesimo. Scrive Matteo: “Giovanni voleva impedirglielo dicendo: Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me? Ma Gesù gli rispose: Lascia fare, per ora…”. Giovanni probabilmente si aspettava una prima uscita in modalità molto più solenne, con spettacolarità; invece no. Gesù sceglie una via diversa; una via cui rimarrà fedele per tutta la vita e che lo porterà fin sul Golgota. E’ meravigliosa questa solidarietà di Gesù con gli ultimi, con i peccatori in cerca di salvezza. Ed è proprio qui, sulle rive del Giordano, che il Padre lo presenta a Giovanni e ai pellegrini presenti, come proprio Figlio. Scrive Matteo: “Una voce dal cielo diceva: Questi è il Figlio mio, l’amato; in lui ho posto il mio compiacimento”.

      La dichiarazione del Padre rende testimonianza al Figlio ed è invito, rivolto a tutti noi, di accoglierlo come dono, in ogni sua parola. Ma, a ben pensarci, anche noi, nel nostro Battesimo, siamo stati accolti dal Padre con le belle espressioni rivolte a Gesù al Giordano: “Questi è il figlio mio, un figlio amato; un figlio il cui nome ho già scritto in cielo, per la salvezza”. In ragione del Battesimo, tutti noi siamo figli di Dio; tutti noi invochiamo Dio chiamandolo “PADRE NOSTRO”, e che quindi ci fa scoprire che siamo tutti fratelli tra noi.

      Buona cosa sarebbe, oggi, rivisitare la chiesa che ci ha accolti per il Battesimo, per fare una sosta di preghiera e per cercare dal parroco la data del Battesimo, per poi farne memoria a ogni anniversario. Questa festa del Battesimo torna a consegnarci Gesù nella sua scelta  di stare con noi, nonostante i nostri peccati; ma anche ci consegna la sua missione e il Vangelo; ci vuole suoi discepoli per inviarci ad evangelizzare. E’ la consegna affidata a ciascuno di noi per fare onore alla nuova famiglia di appartenenza e al Padre che ci ha voluto suoi figli.  Amen.