DOMENICA  6*  - A -   “MA IO VI DICO !”

 

      L’evangelista Matteo ha raccolto nella pagina ascoltata, una interessante e originale catechesi di Gesù a commento dei Comandamenti, per farne una corretta lettura e darne una originale interpretazione. Di ciascuno dei Comandamenti, Gesù ne ha fatto lettura ripetendo esattamente le parole dettate a Mosè sul Monte Sinai: nessuna correzione, nessun cambiamento; per tutti i Comandamenti  è stata fatta una premessa: “Non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento”. Ciò significa che le tavole della Legge, scritte da Dio sul Sinai, sono state riproposte da Gesù, nella loro interezza, e commentate nello spirito nuovo delle Beatitudini, che abbiamo ascoltato domenica scorsa. Gli scribi e i farisei – si sa – erano rigidi osservanti di tutti i precetti e tuttavia Gesù non li approva; anzi, chiede ai discepoli che devono superare la loro “giustizia”. Gesù rimprovera ai farisei di curare solo l’esterno e quindi di essere preoccupati solo di apparire, senza mai interrogare la propria coscienza sulla autenticità dei loro insegnamenti.

      Scendendo al concreto, Gesù commenta così il quinto Comandamento “NON UCCIDERE: Non basta non usare la spada! E’ necessario estirpare le radici dell’omicidio: il rancore, l’odio, la diffamazione, le offese, il disprezzo, i pregiudizi; tutti ingredienti che portano la morte nel cuore. Gesù chiede addirittura che se uno è in preghiera e gli sovviene che qualcuno ha con lui dei conti in sospeso, lasci la preghiera per andare a riconciliarsi e, solo dopo, potrà riprendere la preghiera interrotta. Gesù ha commentato anche il SESTO COMANDAMENTO; fu detto: “Non commetterai adulterio. Ma io vi dico : chiunque guarda una donna  per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore”. Oggi, i Media decantano l’amore libero e il “tutto è lecito”. Internet e sale cinematografiche continuano a passare un cattivo messaggio in ogni campo, e soprattutto sulla pornografia e sul libero amore.

      Fratelli miei, chi vuole essere discepolo del Signore deve sapere che Gesù sposta l’attenzione dall’occhio al cuore, perché è lì la “centralina” che decide il bene e il male. Il “Ma io vi dico”, ripetuto più volte, sposta l’attenzione da una osservanza puramente formale, e di facciata, al cuore della Legge, perché il bene e il male hanno le radici nel cuore dell’uomo. Ecco perché Gesù continua ad invitare alla conversione del cuore; invito che contrasta il detto: “tanto…lo fan tutti!!!”. Gesù ci chiede di evitare gli scandali, con una richiesta che è certamente da interpretare; dice Gesù: “Se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te”. Il tradimento non fa parte solo dei rapporti di coppia; c’è anche il tradimento dell’amore dovuto a Dio, o dovuto ai genitori, o in riferimento all’onestà di un contratto, o all’uso della cosa pubblica, soprattutto nella sottrazione del denaro, da attribuire alla corruzione o alla mafia.

      Gesù chiede onestà e trasparenza; non ha suggerito nuove regole, né vi ha inserito correzioni; semplicemente ha proposto, come guida, il santo Vangelo; chiede che le nostre scelte siano vagliate da un cuore puro. Fratelli, le antitesi che Gesù ha proposto oggi possono essere riassunte solo con il verbo AMARE, perché solo l’amore guarisce, solo l’amore dà vita buona, solo l’amore consente di vivere nella pace del cuore, promessa da Dio alle persone che scelgono di vivere nello  stile delle Beatitudini.  Amen.