DOMENICA  6.a  -  B   :   GESU’ TOCCA E GUARISCE !

 

     L’evangelista Marco ci racconta oggi la guarigione miracolosa di un lebbroso. La prima lettura, tratta dal Levitico, ci ha fatto conoscere le prescrizioni imposte ai malati di lebbra, con l’intento di isolare il contagio; sono le stesse che sono richieste a noi oggi per evitare il contagio covit: isolamento, mascherina, divieto assoluto di toccare chi ne è infetto; il lebbroso era costretto ad abbandonare la propria famiglia; non poteva sperare in alcun intervento assistenziale: gli era perfino proibito di chiedere l’elemosina; anzi, all’avvicinarsi di qualcuno, doveva segnalare la sua presenza gridando: “Impuro! Impuro!”. Chi trasgrediva, rischiava il linciaggio e la morte. Al tempo di Gesù, il lebbroso era praticamente un condannato a una morte straziante, fino a vedersi ridurre a brandelli il proprio corpo.

     Il lebbroso, incontrato oggi da Gesù, ha rischiato grosso, sia per se stesso, sia per Gesù e i discepoli, solo per aver osato avvicinarsi.  Racconta Marco che “un lebbroso supplicava Gesù, in ginocchio, e gli diceva: Se vuoi, puoi purificarmi!. Gesù ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: LO VOGLIO, SII PURIFICATO! E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato”.  Nella lettura continuata di Marco, troviamo sottesa una domanda che – a ogni miracolo – riemerge per sollecitare la nostra risposta. La domanda è questa: chi è, per te, questo Gesù che tutti cercano? Dalle prime battute, si deduce che Gesù è uno che accoglie tutti; e a tutti rivela non solo la sua identità, di Figlio di Dio, ma anche che tutti noi siamo stati accolti nella Famiglia di Dio come figli; e quindi che siamo amati da Dio e che Gesù si è fatto uomo per portarci tutti a salvezza. Infatti Gesù tocca il lebbroso e lo guarisce.

Anche le parole che Gesù pronuncia per guarire, sono un forte messaggio per noi: “Lo voglio, sii purificato”.  Commuove sapere che a spingere Gesù a fermarsi a ogni richiesta di aiuto e a guarire, è la sua COMPASSIONE, frutto prezioso del suo amore e della sua grande MISERICORDIA. Gesù sente compassione  per il lebbroso che rischia il linciaggio, convinto che Gesù è l’ultima risorsa per sfuggire alla morte e guarire. Gesù, per compassione, compie un gesto pericoloso e vietato dalla legge. Fratelli, in questo gesto del “toccare il lebbroso”, c’è tutto Gesù: C’è la sua missione di Salvatore; è l’Inviato dal Padre a recuperare ciò che era perduto, Colui che affronta il male e lo vince; è colui che “tocca” per far sentire la sua vicinanza, in ogni momento e situazione della vita. Gesù toccò il lebbroso senza precauzione alcuna, non per suggerire la disobbedienza civile, anche se a fin di bene, ma per rivelarci, nei fatti, la sua vera identità: Gesù è la misericordia del Padre, fatto uomo per incontrarci, per perdonare i peccati e per guarire l’uomo da ogni infermità.

     Amici, questo è il Gesù che noi preghiamo!  Così è il nostro Dio, Padre di tutti, buoni e cattivi. Mi pare di poter dire che il momento più forte in questa pagina di Marco, sia proprio il “toccare” di Gesù. Fratelli, il nostro Dio non ci ha salvati “da lontano”, con formule magiche. Dio si è fatto uomo in Gesù, per vivere con noi, vicino ad ogni uomo, nella stessa casa, nella stessa linfa che scorre e alimenta la nostra vita; per toccarci, in momenti di paura, di pandemia, di povertà, di angoscia e disperazione. Dio non ci manda al pronto soccorso, nè in farmacia. Dio guarisce il cuore, e anche il corpo, se è il meglio per noi. Dio è Padre e vuole figli in salute e guariti. Anche oggi, ricordo la preghiera della testimonianza: Dio non ha mani; ha solo le nostre mani per fare del bene, oggi!!!. Gesù ci ha inviati in tutto il mondo per predicare il Vangelo, per insegnare, guarire e cacciare i demoni. Ogni uomo è nostro fratello. Ora tocca a noi, insieme a Gesù, a Maria e ai nostri Santi, insegnare, guarire e cacciare i demoni e ogni male che ferisce l’uomo.  Ci manda Gesù!  Amen.