DOMENICA 4 DI AVVENTO  - A -  IL SIGNORE E’ VICINO !  RALLEGRATEVI !

 

     Al termine della celebrazione eucaristica di quest’ultima domenica di Avvento, preghiamo così: “O Padre, quanto più si avvicina il gran giorno della nostra salvezza, tanto più cresca il nostro fervore per celebrare degnamente il Natale del tuo Figlio”. Noi sappiamo che la crescita del fervore non va a pari passo con la crescita della luce alimentata dalle luminarie che troviamo sulle nostre strade; né tantomeno dalle vetrine che espongono ogni ben di Dio con l’intento di darci un Natale ricco. La crescita del fervore nella preghiera è garantito solo da una fede matura. Il nostro sarà un Natale vero se il Signore, che torna a nascere per noi, troverà una fede rinnovata e “ripulita” da una salutare Confessione dei nostri peccati, per lasciare tutto il nostro spazio al Signore che continua a venire nell’attesa di essere accolto.

     Il Vangelo di oggi ci offre un modello prezioso di fede e di obbedienza: San Giuseppe. Giuseppe è un personaggio piuttosto singolare. I Vangeli non riferiscono una sola parola detta da lui. Giuseppe ascolta, medita i messaggi che gli giungono in sogno da un Angelo che gli parla a nome di Dio e gli manifesta uno strano progetto di Dio. Gli dice di “NON TEMERE DI PRENDERE MARIA, COME TUA SPOSA, perché il Bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo”. Giuseppe accetta. Giuseppe obbedisce alle parole dell’Angelo; si fida, senza chiedere garanzie, né prove, né rassicurazioni. Il Vangelo di Matteo ce lo presenta con la qualifica di “GIUSTO”: definizione che non è sinonimo né di “ingenuo”, né di “intransigente”. Qui “Giusto” sta per delicato e responsabile. La maternità inspiegabile di Maria aveva indotto Giuseppe ad abbandonare la scelta del matrimonio e, per non  creare altri problemi alla futura, amata Sposa, aveva deciso di lasciarla ai suoi genitori. Ma, a Giuseppe, uomo di fede e quotidianamente aperto alla guida dello Spirito Santo, è stato sufficiente un sogno! Sono state sufficienti le assicurazioni dell’Angelo con le parole che aveva già dette a Maria: “NON TEMERE!”.

     Ecco perché Giuseppe è per noi modello prezioso di obbedienza a Dio: non solo obbedienza alla Parola scritta, ma anche alla propria coscienza; quando la coscienza è retta, essa è sempre una voce del nostro Angelo che ci parla di giorno, ma ancor più di notte. Giuseppe ha rigettato tutti i suoi dubbi e si è posto come strumento prezioso nelle mani di Dio, per essere sposo della Vergine Maria; e padre e custode del Bambino che sarebbe nato da lei. Mi torna alla mente il titolo di un film, visto molti anni fa’, dal titolo: “Dio ha bisogno degli uomini!” Noi a Natale viviamo questa umiltà di Dio, che ha voluto avere bisogno di Maria e di Giuseppe per realizzare l’eterno suo progetto: di farsi uomo nel grembo di una Donna. Dio ha atteso il “si” di Maria e la totale disponibilità di Giuseppe per realizzare il suo progetto di amore: L’Incarnazione.  

     Fratelli, Papa Francesco ci invita a costruire in tutte le nostre case un piccolo presepe per rendere visibile ai nostri occhi l’amore che Dio è venuto a portare donando luce e gioia e pace nei nostri cuori. Il Natale che attendiamo ci porti, con San Francesco, a Greggio per rivivere, con la sua commozione,  l’annuncio della Nascita, cui seguirà, forse, il canto che ricordiamo dall’infanzia: TU SCENDI DALLE STELLE, O RE DEL CIELO… La visione del presepio sarà certamente un buon aiuto per elevare al Cielo la nostra lode a Dio; così come una sosta quotidiana di preghiera della famiglia, davanti al presepio, sarà certamente un aiuto per ravvisare, nei personaggi che vi abbiamo posto, il nostro andare alla grotta, e con quali doni presentarci al Bambino, per rendere concreto il nostro incontro con la santa Famiglia e…con i poveri.  Amen.