DOMENICA  3^  DI PASQUA  :   IL RISORTO SEMPRE CON NOI

 

     Il tempo scorre e – di domenica in domenica – avvertiamo che anche la Pasqua sembra allontanarsi, salvo a ricordarci che, ogni domenica, ci fa rivivere in diretta, nella Santa Messa, la passione, morte e risurrezione del Signore Gesù, attraverso l’ascolto delle Scritture e la rinnovazione della Santa Cena. La pagina di Luca, ascoltata ora, ci riporta in strada con i due che – scoraggiati e delusi -  se ne tornano a casa, perché, nel pomeriggio di Pasqua, nulla era ancora accaduto che potesse far pensare a una “rivincita” sulla morte e sulla malvagità della condanna del Divino Maestro. Dopo una morte così straziante, dopo aver visto il corpo devastato tra le braccia della Madre, dopo il tonfo della pietra rotolata all’imboccatura della grotta sepolcrale, i due di Emmaus se ne tornavano a casa con tanta tristezza nel cuore; soprattutto delusi dalla conclusione ignominiosa che una folla isterica aveva richiesto per umiliare Colui che si era dichiarato RE e FIGLIO DI DIO!

     Alcune donne avevano riferito che Gesù era risorto e vivo e che era apparso e che addirittura avevano abbracciato. Ma erano segnali ancora troppo fragili, in quanto si aspettavano una “rivincita” clamorosa. Ma ormai cos’altro poteva capitare dopo tre giorni di sepoltura. Ed è in questo contesto, che i due vengono raggiunti da un terzo Viandante che si unisce a loro per capire il motivo di tanta tristezza e delusione. Quel Viandante era proprio Gesù, il Risorto, non riconosciuto a motivo della mancanza di fede nelle Scritture e nei  riferimenti che Gesù aveva ripetuto a riguardo della sua fine. Fratelli, questo racconto pasquale è la prova di come Gesù continua a donarci la sua Parola e la sua presenza nella vita di ogni creatura, specialmente nei momenti critici della nostra vita. Dio sa tutto di noi; ma volentieri ascolta i nostri resoconti che portiamo nella preghiera e che ravvivono la nostra fiducia e il desiderio dell’incontro con  Gesù  che sappiamo essere sempre presente nella vita di ciascuno; ma mai Gesù si propone per suggerire soluzioni facili o ricette miracolose; mai per suggerire promozioni e avanzamenti di carriera; né accetta i nostri suggerimenti sul fine vita. E invece sempre accanto a noi per portare con noi le nostre croci, per infonderci coraggio e la santa Speranza, per essergli fedeli fino a dare la vita, per amore-.

     Ai due che si allontanano da Gerusalemme e dalla Comunità del discepoli, Gesù non si è presentato come uno che sa tutto, per semplificare il loro dramma; Gesù ha inteso suggerire a loro – perche l’avviso giungesse anche a noi, venuti a questa Messa – che è possibile, anche a noi, cercare motivi sufficienti per ravvivare la nostra fede nella divinità di Gesù e nella sua risurrezione, fondamento di tutte le Verità che il Vangelo ci propone. Anche a noi Gesù indica dove cercare Dio e quali sono i “segni” che ci indicano la sua presenza: Le Scritture e lo “spezzare il Pane”. Le Scritture ci annunciano Gesù; l’Eucaristia ce lo fa incontrare. Ecco, fratelli, la Santa Messa raccoglie tutto Gesù: Gesù che insegna, Gesù che ci fa conoscere il Padre, Gesù che guarisce, Gesù che ridà vita agli sconfitti e ai poveri e agli scartati; è il Gesù che si fa cibo, medicina, gioia, festa.

     Fratelli, il Vangelo è Gesù che ci parla! La Comunione è la realizzazione del sogno di Dio: che noi entriamo in dialogo con Lui, attraverso Gesù, che ama stare con noi e intrattenersi con ciascuno di noi, dal momento che il Padre ha affidato al Figlio tutti noi, con un preciso mandato: “che nessuno vada perduto”. Fratelli, noi dovremmo far ritorno dalla Messa con la gioia dell’incontro e con un vivo desiderio di comunicare questa bella notizia  a quanti incontriamo in famiglia, e che portiamo soprattutto agli sfiduciati, ai poveri e ai sofferenti. Per questo auguro a tutti voi di ripetere ancora il lieto annuncio: “Il Signore è veramente risorto”.  ALLELUIA. Amen.