DOMENICA  33 – C   :   IL CALENDARIO DI DIO

 

     Luca, oggi, ci porta nell’atrio del tempio, a Gerusalemme, dove Gesù è giunto. Gesù osserva la gioia di tanti pellegrini, venuti da ogni parte, per adorare la presenza del Dio d’Israele e per ammirare l’interno del tempio, ornato di lastre di marmo e di ori a profusione. Anche Gesù ammira ogni cosa, ma con il volto triste; ha già davanti agli occhi la distruzione che l’esercito di Roma avrebbe operato, nel settanta, con la chiara volontà di umiliare il popolo di Israele nel segno religioso e politico più alto e amato. Gesù annuncia tutto questo per rivolgere un chiaro invito a vivere il tempo presente nella fedele perseveranza. Luca – a differenza degli altri evangelisti -  mette l’accento proprio sull’impegno, generoso e costante, di vivere il tempo presente, come paziente attesa del suo compimento. Gesù ascolta i commenti ammirati dei pellegrini, ma i suoi occhi faticano a trattenere le lacrime, sapendo che quel gioiello d’arte e di fede sarebbe divenuto il segno di un’anima devastata che abbandona la fede in Dio, per scelte molto mediocri e scadenti.

     Ecco il commento amaro di Gesù: “Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra, che non sarà distrutta”. Alla richiesta di qualche precisazione sul “QUANDO” avverrà questo, Gesù non dà risposte; insiste invece sul come vivere l’oggi, per preparare il nostro incontro con Dio. Ha cioè preferito dare indicazioni perché, nei momenti di prova e di sofferenza, non venga meno la fiducia in Dio; lo conferma con la promessa che “nemmeno un capello del nostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”. Gesù annuncia ai suoi discepoli che la storia continuerà a registrare guerre, persecuzioni, terremoti, “fatti terrificanti e segni grandi nel cielo”. L’obiettivo di Gesù non è di creare angoscia e paura; l’obiettivo è esattamente il contrario: Gesù non vuole che i suoi discepoli coltivino sogni di grandezza per poi trovarsi smarriti  di fronte alle persecuzioni e alle prove della vita. Gesù ci vuole realisti, con gli occhi aperti sulla storia; Gesù ci invita alla fiducia in Dio e alla perseveranza, ben sapendo che Dio non abbandonerà mai i suoi figli.

     Il nostro tempo è purtroppo segnato da scandali che creano nella Chiesa amarezza e delusione. Anche il cristiano si lascia facilmente affascinare dalle tante promesse che ci vengono soprattutto dalla televisione, dove la scienza, la tecnica, la medicina, la robotica, i maghi e sensitivi ci dicono che l’uomo è sufficiente a se stesso, capace di risolvere tutti i problemi, naturalmente senza alcun riferimento a Dio e alla preghiera. Gesù ci ricorda: “Badate di non lasciarvi ingannare. Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, di carestie e di pestilenze e sarete odiati da tutti  a causa del mio nome… vi dico: nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Fratelli, ecco il messaggio che ci viene dal Vangelo ascoltato: Quando arriva la prova, o la persecuzione, e ci lasciamo prendere dalla paura e dall’angoscia, ci sarà di aiuto e di sostegno la fiducia nella Provvidenza di Dio. Chi si abbandona in Dio, sa di essere in buone mani e sperimenterà quanto è grande il suo amore.

     Fratelli, Gesù ci ricorda oggi che tutto ciò che ci circonda è destinato a perire. Tutto passa. Solo Dio resta! Di contrasto, le statistiche ci rivelano che undici milioni di Italiani si rivolgono ai maghi. I quali danno i loro pronostici, naturalmente a pagamento; ventuno mila sono i sensitivi che offrono gratuitamente, attraverso TV, soluzioni per ogni problema. Gesù continua a ripetere: “Badate di non lasciarvi ingannare… Non andate dietro a loro”! Si vive da cristiani, non fantasticando sul futuro, ma vivendo in pienezza il presente. E’ vero cristiano chi vive con coerenza la sua fede. Gesù non ha dato risposta a chi chiedeva  precisazioni sulla fine del mondo; Dio ha il suo calendario per offrire a tutti “giorni personalizzati e sereni”. Il Vangelo non ci dà le previsioni del tempo; è invece una Guida per costruire un mondo più fraterno, nella giustizia e nella pace. La Parola ascoltata è un chiaro invito a vivere ogni giorno sotto lo sguardo di quel Dio che incontreremo alla fine dei nostri giorni.  Amen.