DOMENICA  33ma  -  C  :  QUALE  FUTURO ?

 

In questo tempo sento ripetere sempre più spesso: “Ma se andiamo avanti così, dove andremo a finire?” Siamo stanchi di guerre, di violenze, di femminicidi, di promesse non mantenute! “Dove andremo a finire?” è espressione che rivela sfiducia nell’uomo e purtroppo anche in Dio, che pure ci è stato rivelato come padre, ricco di grazia e di misericordia. Il problema è antico quanto l’uomo; era presente anche nei discepoli del Signore. A quanti ammiravano con gioia e orgoglio le meraviglie del tempio di Gerusalemme, Gesù, con il pianto nel cuore, ha dato il doloroso annuncio: “Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta”. E Gesù non si è fermato qui; si è anche premurato di avvertirci che “il tempo è vicino… e vi saranno terremoti, carestie, pestilenze e fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo”. Ma offre protezione ai discepoli spaventatissimi per questi annunci: “nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”.

     Ci chiediamo ora: perché questi annunci terrificanti? Forse per incutere paura? Forse per tenerci all’erta e farci vivere in continuo stato di allarme per consentire di organizzare le nostre difese? No, fratelli; no! L’obiettivo è anzi l’esatto contrario. Gesù non ci vuole né schiavi della paura, né sognatori di grandezza e di gloria; ci vuole invece realisti, con gli occhi ben aperti sulla storia, per riuscire a cogliere gli interventi di Dio; per saper accogliere il suo ripetuto invito alla fiducia e alla perseveranza, nella certezza che non saremo mai abbandonati da Dio.

     Stiamo facendo queste riflessioni nella penultima domenica dell’Anno Liturgico; e ogni anno riascoltiamo le parole di Gesù sulle ultime cose, sulla fine del mondo. E noi, ogni anno, e non solo, vorremmo ripetere a Gesù le stesse domande: Quando accadrà questo? E come avverrà? Tutte domande a cui Gesù non dà risposta! Da qui, le nostre scelte sbagliate; ecco allora il nostro rincorrere i maghi, gli astrologhi e i profeti di sciagure, gli oroscopi. Gesù, non ci ha dato le risposte che attendavamo; ci ha ricordato però che la cosa che più importava, e importa, è “come prepararci a quell’evento”. Per noi credenti, la fine del mondo è semplicemente il ritorno di Cristo che verrà a prenderci per portarci con Lui nel suo Regno, dove sarà gioia, pace, pienezza di vita, festa senza fine.

     Non è quindi importante sapere quando verrà, ma come attenderlo; e dunque il momento difficile non sarà quello finale, ma quello che stiamo vivendo ora, che è purtroppo tempo di guerre, di violenze, di persecuzioni. E’ questo, per noi, un tempo faticoso, tempo in cui ci troviamo ad affrontare, insieme, contraddizioni, delusioni e difficoltà di ogni genere. Ma in tutti i nostri disagi e paure, Gesù non ci lascia soli; non ci mancherà mai la sua protezione: “Neppure un capello del vostro capo perirà”! Il che significa che, nonostante cataclismi e persecuzioni, nessuno ha potere su di noi; noi siamo al sicuro, nelle mani del Dio della vita. Ci avverte ancora Gesù che le persecuzioni, le divisioni, le violenze, non sono ancora i segnali di una fine imminente; sono invece occasione per testimoniare la fedeltà e la fiducia in Dio.

     Ho letto che, per la fine d’anno, solo in Italia, undici milioni di italiani si rivolgono ai maghi per conoscere come sarà l’anno nuovo; con un fatturato non inferiore a cinque milioni di Euro. Ebbene, a questi cercatori di frottole e a quanti spendono per maghi e cartomanti, Gesù avverte: “Guardate di non lasciarvi ingannare”!  Un cristiano se è coerente con la propria fede, non cerca il suo futuro tra i venditori di fumo! Gesù dà una indicazione diversa: “Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime”. Fratelli, guardiamo al nostro futuro con fiducia. Dio veglia su di noi, suoi figli, come un padre amoroso. “Dio – ci ricorda il Manzoni – non toglie mai una gioia ai suoi figli, se non per darne una più certa e più grande”. Il Cristo che incontreremo al termine della vita, è già qui, ora; è Lui che ci accompagna all’ultimo incontro. “Ecco – ci ha confidato Gesù – io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo” Il nostro futuro? Sarà quello che stiamo costruendo noi, ora. Lasciamoci allora con l’esortazione di San Francesco: “Fratelli, mentre abbiamo tempo, operiamo il bene”.  Amen.