DOMENICA  32.ma  - A -   :   COME  ATTENDERE  IL  SIGNORE

 

     In queste ultime tre domeniche dell’anno liturgico, ci fanno da guida i capitoli 24 e 25 di Matteo che ci offrono un ripetuto invito alla VIGILANZA. Ma, mentre Gesù parla degli ultimi eventi, si fa strada tra i discepoli, una domanda: Quando sarà la fine del mondo? E quali saranno i segni premonitori che annunciano l’inizio della fine? Sappiamo che Gesù, da grande e profondo pedagogo, non risponde mai precisando date e scadenze di  eventi che sono solo del Padre, e porta invece l’attenzione sul “COME” prepararci all’ultimo appuntamento; oggi lo fa con la parabola delle “Dieci Vergini: cinque sagge e cinque stolte”. Ne conosciamo la trama; ci è chiaro anche il messaggio che ne scaturisce: Per essere ammessi alla festa di nozze sono necessarie soprattutto due condizioni: VEGLIARE, perché non conosciamo l’ora dell’incontro; e pertanto diviene necessario anche premunirsi di una SCORTA DI OLIO per alimentare le lampade che, nell’attesa, a volte lunga, potrebbero spegnersi.

     Gesù ha voluto ricordarci che la nostra vita è “attesa di un incontro”, è un “pellegrinaggio” per raggiungere un Santuario, è soprattutto - dice Gesù – tempo di vigilanza per non smarrire la strada buona. Senza questa vigilanza, la vita dell’uomo è come un viaggio nella notte, a fari spenti; è come correre in una fittissima nebbia senza sapere cosa c’è oltre e a cosa, o a chi, andiamo incontro. Gesù ha dato precise indicazioni con la parabola delle dieci ragazze che si mettono in strada, di sera, per attendere l’arrivo dello sposo e, in corteo con lui, entrare nella Sala della festa. Le cinque, definite da Gesù “stolte”, avevano anch’esse le lampade accese; ma, pur prevedendo che lo sposo poteva tardare,  non avevano provveduto a rifornirsi di una scorta di olio. Una distrazione molto dannosa per loro perché, al passaggio dello sposo, si trovarono a lampade spente e non poterono essere ammesse alla festa.

     Gesù ci avverte che, come la fiamma regredisce fino a spegnersi, se non viene alimentata, così la fiamma della fede, accesa nel Battesimo, se non è alimentata dalla preghiera e dai Sacramenti, regredisce fino a spegnersi. Nella parabola, notiamo che tutte e dieci le ragazze sono pronte per accogliere lo Sposo; tutte e dieci si assopiscono e prendono sonno; ma solo le cinque sagge hanno provveduto a tenere una scorta di olio che ha consentito di unirsi al corteo nuziale. La parabola si conclude con un avvertimento che è il messaggio che Gesù vuole lasciarci oggi: “VEGLIATE DUNQUE, perché non sapete né il giorno, né l’ora”. E’ avvertimento a vivere, tenendo fisso lo sguardo alla méta; è avvertimento anche a usare il tempo che Dio ci concede per fare del bene con tutte le potenzialità di cui è ricca ogni esistenza umana. Noi siamo soliti usare il denaro per tutto ciò che ci serve per vivere bene; ma ci è chiaro che il bene, la fede, l’amore non sono in vendita, né si possono prendere in prestito.

     La parabola ci chiede ora una sosta per un controllo al livello del nostro olio, come si fa puntualmente nelle soste di rifornimento. Il nostro rischio non è addormentarci; il rischio è sbagliare strada; il rischio più grosso è non arrivare alla méta, o arrivarci con le ossa rotte; e, per uscire di metafora, ci chiediamo a che livello è la nostra fede, e la nostra speranza; chi, e che cosa, stiamo cercando; che cosa ci aspettiamo alla fine della vita. In queste ultime domeniche, prima dell’Avvento, troviamo ripetuto il richiamo agli ultimi appuntamenti della vita. Mi conforta ricordare a me, e a voi, che c’è un personaggio che è riuscito a concludere bene la sua storia travagliata e sporca di sangue: E’ il Buon Ladrone che, in extremis, si sente dire da Gesù: “OGGI SARAI CON ME NEL PARADISO”. Fratelli, Gesù è grande nella sua misericordia. Finché siamo in viaggio, tutti i tempi e tutte le occasioni sono opportunità per fermarci davanti al Crocifisso per invocare la sua misericordia con le ultime parole del Buon Ladrone: “GESU’, RICORDATI DI ME QUANDO ENTRERAI NEL TUO REGNO”. Ecco la scelta giusta di chi sceglie la misericordia di Dio, di chi, alla fine, si arrende e implora salvezza.  Amen.