DOMENICA  30  -  B  :  LA FEDE DI BARTIMEO

 

     L’evangelista Marco ha voluto farci conoscere il miracolo della guarigione da cecità di Bartimeo, incontrato sulla strada, nei pressi di Gerico. E’ un miracolo ritenuto molto importante, sia per l’intreccio degli interventi che accompagnano l’incontro tra Gesù e il cieco, sia per la sua collocazione nel Vangelo di Marco: è infatti l’ultimo miracolo, nel suo Vangelo, prima di passare al racconto della Passione del Signore. Bartimeo, prima ci vedeva, poi divenne completamente cieco; lo deduciamo dalla sua richiesta a Gesù: “Rabbunì, che io veda di nuovo!”. Il racconto di Marco è ben strutturato per essere una lucida catechesi sulla cecità, sia degli occhi, sia della fede. Bartimeo è seduto ai margine della strada a mendicare; a quel tempo, la carità dei passanti era l’unica risorsa per sopravvivere. Conosceva tutti, salutava tutti; aveva certamente sentito parlare di Gesù e dei tanti miracoli da lui compiuti; e chissà quanto avrà desiderato poterlo incontrare.

     Appena Bartimeo viene informato della presenza di Gesù, grida la sua disperazione, divenuta ora la più grande speranza: “Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!”. Il suo gridare finisce per disturbare quanti erano riusciti ad accaparrarsi una utile vicinanza al Maestro; e viene redarguito: “Molti lo rimproveravano perché tacesse – annota Marco ; ma egli gridava ancor più forte”; tanto che fu udito anche da Gesù, che chiese gli venisse accompagnato da lui. Gli chiese: “Che cosa vuoi che ti faccia?”. Bartimeo, acquietato dalla vicinanza di Gesù, in tre parole esprime tutta la sua sofferenza e, con tanta fiducia e viva speranza, risponde: “Rabbunì, che io veda di nuovo”.  Gesù accondiscende, ridona la vista e fa l’elogio della sua fede: “Va’, la tua fede ti ha salvato”.

     Bartimeo è stato guarito per la sua grande fede, una fede espressa a voce alta, in strada, in mezzo a una folla chiassosa, che prima l’aveva invitato a tacere, per non disturbare. Riflettendo su questa vicenda, forse ci sovviene che anche a noi sarà capitato di provare qualche emozione in particolari momenti della vita: forse all’arrivo del primo figlio, forse durante il Battesimo, o la Prima Comunione, o dopo uno scampato pericolo; forse è stata una emozione spenta sul nascere, perchè è mancato in quel momento l’aiuto morale del coniuge, o di un amico, o del proprio parroco, che ci accompagnasse a incontrare anche noi il Signore; a differenza di Bartimeo che, dopo il miracolo, è rimasto al séguito di Gesù, come discepolo! E’ la fiducia totale in Gesù che ci spinge a cercarlo e a gridare la nostra fede, davanti a tutti. Ed è la sofferenza del povero e di ogni uomo e donna, sospinti ai margini delle società, ad attirare l’attenzione  e a muovere la compassione di Gesù, che ci cerca per darci la salute e la salvezza.

     “Va’, la tua fede ti ha salvato”: sono le parole che sentiamo spesso anche noi; “Va’ in pace” – è il saluto che mi ripete il sacerdote al termine della S. Messa; “Il Signore ha perdonato i tuoi peccati. Va’ in pace” mi augura il sacerdote, dopo ogni confessione; e il penitente se ne torna a casa, contento, perché si sente guarito nel cuore e negli occhi, che consentono di intraprendere la strada giusta, che porta a salvezza. Sant’Agostino, in un sermone, commenta così questo miracolo: “Quante volte sono proprio quelli che vanno con Gesù che ti impediscono di invocarlo”. E don Mazzolari commenta con amarezza: “A volte, per colpa nostra, molte anime non vedono e non incontrano il Padre”. Fratelli, forse può accadere anche a noi di riconoscerci non idonei a rivelare la presenza di Dio nella nostra vita, o di schierarci contro il Papa e contro i Vescovi a motivo degli scandali nella Chiesa, o sul come venirne fuori dalla pandemia, o per la mancanza della fede…

     Ma Bartimeo ha avuto anche chi lo ha accompagnato da Gesù: “Coraggio!  Alzati, ti chiama!”. Sono parole belle, di incoraggiamento, che dovremmo avere sempre sulla bocca, per infondere coraggio a chi è senza speranza, a chi ha perso la fiducia in Dio, a chi vive ai margini della società. Io lo dirò sempre a tutti, anche a chi si è ribellato a Cristo e alla sua Chiesa; affinchè tutti possano ascoltare le ultime parole di Gesù, dette al cieco guarito: “Va’, la tua fede ti ha salvato”. Papa Francesco continua a inviare Missionari nelle periferie del mondo per annunciare il Vangelo. Nostro compito non è fare miracoli, ma accompagnare l’uomo a Lui. Sarà Lui che ci darà l’ultimo conforto: VA’ LA TUA FEDE TI HA SALVATO”.  Amen.