DOMENICA  2*  -  A  -  ECCO L’AGNELLO DI DIO

 

      Domenica scorsa, festa del Battesimo del Signore, abbiamo concluso il Tempo di Natale, per iniziare il Tempo Ordinario che si protrarrà fino all’inizio della Quaresima. Ma il Vangelo ascoltato ci riporta ancora alle sorgenti del Giordano, dove il Battista continua a raccogliere discepoli per preparare, con il Battesimo di penitenza, la manifestazione del Messia. Anche Gesù è in strada per unirsi ai pellegrini e raggiungere Giovanni, per ricevere anche lui il segno penitenziale del Battesimo. Giovanni, lo riconosce e subito lo presenta ai suoi con una gioiosa esclamazione: “ECCO L’AGNELLO DI DIO, COLUI CHE TOGLIE IL PECCATO DEL MONDO!”. “Io non lo conoscevo – testimoniò il Battista; ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui… Io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio”.

      L’evangelista Giovanni ci ha riportato al Battesimo del Signore per dare una certezza anche ai discepoli del Battista, e a noi, che abbiamo ascoltato la sua testimonianza: che cioè il Messia conosciuto e indicato ai suoi discepoli, è veramente il Figlio di Dio, fatto uomo per “togliere il peccato del mondo”; ma anche per ricordare a noi che il Sacramento del Battesimo rende anche noi “figli di Dio”. Il Vangelo ascoltato è un pressante invito a riscoprire la nostra dignità di figli, per renderci discepoli fedeli e credibili nel nostro annuncio. Il Battista, con impeccabile onestà, presenta Gesù ai suoi, come il loro nuovo Maestro. Non è casuale che i pittori del Rinascimento raffigurino sempre Giovanni Battista con un dito puntato verso Gesù. La sua missione, in effetti è tutta lì: annunciare che Gesù è già presente in mezzo a noi.

      In Avvento, Giovanni Battista ci aveva invitato alla conversione. Oggi il Profeta si assume tutte le sue responsabilità, quando annuncia: “Ho visto lo Spirito scendere come una colomba  dal cielo e posarsi su di lui”. Il Battista diventa per noi l’emblema del testimone; diventa cioè modello ai genitori, ai catechisti, agli animatori liturgici, ai formatori nella Scuola, a quanti hanno a cuore l’educazione alla fede. E’ una responsabilità soprattutto dei genitori, i quali spesso non trovano il tempo per ascoltare i problemi e le difficoltà dei loro figli; o, peggio, la domenica, non partecipano alla Messa, né sanno concludere la giornata con una preghiera.

      Il Battista, dopo aver presentato Gesù ai suoi discepoli, capisce che il suo compito è compiuto; tace quella voce che gridava nel deserto; tace per dare tutto lo spazio a un’altra voce: la Parola stessa di Gesù il quale, camminando per le strade della Galilea, ripeterà le stesse parole del Battista: “Convertitevi! Il regno di Dio è in mezzo a voi!”. Fratelli, Gesù continua a passare per le nostre strade, nell’attesa di essere conosciuto e di venire presentato, così come ha fatto il Battista. Gesù attende di essere indicato presente nel Tabernacolo, presente nei Libri Sacri, presente soprattutto nella S. Messa; ma presente anche nella santa Madre Chiesa e in ogni fratello, specialmente se povero o ammalato. Gesù, nei Vangeli, lo troviamo spesso in strada per essere a servizio di ogni uomo o donna che avesse bisogno; in strada, nell’attesa che qualcuno lo inviti a casa, per una sosta prolungata, nella preghiera personale, nel silenzio della notte.

      Fratelli, Dio è amore, E’ venuto ad abitare tra noi per incontrarci e donarci la “sua pace”, nel perdono dei peccati. Anche oggi, prima della Comunione, il sacerdote ci ricorda le parole di Giovanni: “Ecco l’Agnello di Dio, ecco Colui che toglie il peccato del mondo”. E’ l’invito rinnovato a liberarci dal peccato per essere meno indegni di accedere alla santa Comunione e per intrattenerci con Colui che è morto per amore e ci ha voluti nella sua Famiglia come figli, e ci ha donato la sua pace, la sua vita, la salvezza eterna.  Amen.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 nella preghiera personale e meditazione.

      Fratelli, Dio è amore. E’ venuto ad abitare tra noi per incontrarci e per offrirci la sua pace, nel perdono dei peccati. Anche oggi, alla Comunione, il sacerdote ci ripete le parole di Giovanni: “Ecco l’Agnello di Dio, ecco Colui che toglie il peccato del mondo”. E’ l’invito rinnovato a liberarci dal peccato per accedere alla Comunione, per intrattenerci con Colui che è morto per amore e ci ha voluti nella sua Famiglia e ci ha donato la “sua pace”, la sua vita, per la salvezza.  Amen.