DOMENICA  28.ma  - A -   :   DIO PREPARA PER NOI UNA FESTA DI NOZZE

 

     Mentre i notiziari continuano a darci racconti raccapriccianti di guerre, di distruzioni e di morti, le letture ascoltate ora cercano di sottrarci agli orrori che tanto ci rattristano, offrendoci la parabola della festa di nozze che un Re ha preparato per suo figlio. Gesù ci fa sapere che Dio Padre ha già rivolto un invito personale a tutti noi, suoi figli, perché nessuno manche al momento essenziale della festa: il pranzo. Il Re della parabola mandò i suoi servi a ricordare agli invitati di non mancare; ma – stranamente – nessuno degli invitati si presentò. Tutti si erano dimenticati; tutti avevano trovato altro da fare. E, siccome tutto era ormai pronto, il Re inviò di nuovo i suoi servi, ma non più nei salotti di amici importanti, ma per le strade, con mandato di raccogliere tutti, senza distinzioni sociali, pur di avere la sala piena di gente, tutti felici per tanto onore.

     Fratelli, c’è chi ha raccolto un messaggio molto forte dalla parabola ascoltata, definendo quel Re “IL RE DELLA “SALA PRANZO VUOTA”! o anche: “il Dio DELLE CHIESE VUOTE”!!!: chiese percorse ormai solo da turisti che, pur essendo battezzati, non hanno il senso del sacro; e, quel che è peggio, si muovono solo alla ricerca di monumenti e tele d’Autore, senza nemmeno un cenno di saluto al Tabernacolo, o al Crocifisso, o alla icona della Santa Vergine. E’ triste, fratelli, constatare che il nostro Dio, che è venuto ad abitare tra noi e che ha scelto di restare con noi nel Pane della vita, debba attendere la domenica per incontrarci e per donarci quel Pane che ogni giorno invochiamo nel Padre Nostro. Dio, con accenti accorati, continua a farci ascoltare il suo invito a partecipare al Banchetto Eucaristico domenicale; ma, anche a Ferrara, solo uno su dieci risponde all’invito, adducendo  come motivo del rifiuto, la mancanza di tempo.

     Fa certamente meraviglia che molti cristiani pongano la Messa tra le tante cose da fare nella domenica, ma all’ultimo posto, se avanza tempo; lo deduco dalle confessioni, quando ascolto: “sono mancato alla Messa perché non ho avuto tempo, o anche per pigrizia. Se teniamo in conto che, soprattutto in città, vengono celebrate Messe prefestive e a tutte le ore della domenica, viene spontaneo pensare che manchi non il tempo, ma manchi soprattutto la fede nel grande dono che il Padre ha preparato per noi. Si inserisce qui il finale amaro della parabola: “MOLTI SONO CHIAMATI, MA POCHI ELETTI”. Nella sala da pranzo c’è un tale privo della veste nuziale che viene cacciato fuori. Il senso da dare a questa espulsione è chiaro. Nel Battesimo ci è stata consegnata una veste candida con la raccomandazione che resti tale fino al nostro ingresso alla Festa delle Nozze dell’Agnello. Gesù, prevedendo la nostra incapacità a preservarci dal male, ci ha lasciato il Sacramento della Riconciliazione, dove possiamo sempre ritornare per un buon bucato spirituale e anche per i necessari rammendi di vesti sgualcite, o a brandelli.

     E’ questo, credo, il messaggio da raccogliere nella Liturgia di oggi. Fratelli, nella vita succedono tante cose; forse facciamo esperienza non solo di ripetute cadute, ma anche di veri e propri fallimenti che ci avviliscono e ci scoraggiano. Il Signore è grande nella sua misericordia ed è sempre disponibile al perdono; tuttavia è forte il richiamo a non fallire sul fine vita: sarebbe questa la vera tragedia dell’uomo. Al nostro arrivo nell’aldilà, Dio ci chiederà conto di come abbiamo usato la nostra vita e di tutti i beni connessi. Questa Eucaristia, ogni Eucaristia,  è un anticipo della grande festa che il Padre ha preparato per tutti noi. Accogliamo l’invito a fare festa, ascoltato nella prima lettura, dal libro di Isaia: “Questo è il Signore in cui abbiamo sperato; rallegriamoci , esultiamo per la sua salvezza”; preghiera che noi abbiamo trasferito nel  canto con queste parole: “Questo è il giorno che ha fatto il Signore. Rallegriamoci ed in esso esultiamo”: E’ l’invito a prendere parte a questa Eucaristia, e a prepararci così alla grande festa delle Nozze dell’AGNELLO. Amen, Alleluia.