DOMENICA  27  -  C   :   “SIGNORE, ACCRESCI IN NOI LA FEDE”

 

     L’evangelista Luca ci ha riferito oggi una richiesta degli Apostoli a Gesù: “Signore, accresci in noi la fede”. Una richiesta che può sembrare strana sulle labbra degli Apostoli; di loro che quotidianamente erano testimoni di innumerevoli miracoli e prodigi che Gesù compiva e, per i quali, Gesù esigeva, come condizione, la fede. Ebbene, è proprio questa constatazione che spinge gli Apostoli a chiedere di accrescere la loro fede, ritenuta da loro insufficiente. Ma lo stupore cresce quando Gesù dichiara: “Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: sràdicati e vai a piantarti nel mare, ed esso vi obbedirebbe”. L’evangelista Luca ci presenta qui chi è il vero discepolo del Signore: è un uomo di fede che – di fronte al Maestro – si ritiene “SERVO INUTILE”. Gesù afferma che nulla può fermare un uomo di fede: non una grande pianta, e neppure una montagna! “Fede in Dio” significa, in definitiva, riconoscere i propri limiti e accogliere Dio nella propria vita come SIGNORE! Come Colui che conduce la storia. Riconoscerci “servi inutili” non vuol dire ritenerci nel ruolo degli schiavi, senza diritti e senza identità; siamo servi “inutili” in quanto riconosciamo che tutto ciò che siamo e tutto ciò che abbiamo, tutto ci è stato donato da Dio; e che a Lui, alla fine, dobbiamo rendere conto.

     Essere servi del Signore equivale a essere discepoli del Signore; equivale ad accogliere il Signore come unica guida in tutte le scelte della vita. Ecco allora che torna forte l’invito a scrollarci di dosso la ubriacatura dell’onnipotenza che ci fa credere di essere i padroni della vita e del mondo, fino a proclamare con arroganza: Dio non deve entrare nella mia vita privata e nelle mie scelte di vita; così come non si vorrebbe che Dio interferisse sulle politiche economiche, né su problemi che riguardano i confini della vita, né su una presunta libertà sessuale che fa dell’uomo e della donna un semplice oggetto da comprare e da usare e da gettare quando non serve più. Ecco perché la supplica a Gesù di accrescere la fede dovrebbe diventare la preghiera di ogni giorno, per impetrare da Dio che, quella fiducia che solitamente poniamo nel denaro, trovi in Dio e nella sua Provvidenza l’unico, vero, sostegno. In definitiva, Dio si offre come nostro aiuto e sostegno; ci chiede di credere al suo amore, anche quando le cose vanno tutte storte.

     Noi dobbiamo purtroppo constatare che la nostra fede è ai minimi termini; o forse non c’è proprio. Non c’è fede quando l’uomo è convinto di bastare a se stesso; non c’è quando rifiuta la guida della Chiesa nei problemi scottanti che i media ci portano in casa, proprio mentre la famiglia è riunita a consumare il pasto. Per una salutare conversione, ci viene in aiuto la sacra Scrittura, là dove ci ricorda che Gesù, il Figlio di Dio, accettò, per amore, di farsi uomo nel grembo di Maria, scegliendo di essere obbediente al Padre e di farsi povero e servo di tutti. San Luca, nel racconto dell’Annunciazione, ci fa ascoltare le parole rassicuranti dell’Angelo: “Nulla è impossibile a Dio”. Veramente grande la fede di Maria; ella non ha spostato piante e montagne; ha spostato molto, molto di più: ci ha portato Dio dal Cielo in terra, accogliendolo nel suo grembo verginale.

     Fratelli, Gesù ci avverte che dovremmo davvero ritenerci “servi inutili”; proprio per ricordarci che tutto ciò che siamo e abbiamo, tutto è dono di Dio. Ci confermano nella fede le parole dell’Angelo a Maria, e poi ripetute a Giuseppe: “Non temere! Nulla è impossibile a Dio”. Un nostro proverbio dice: “Dio sa scrivere diritto anche su righe storte”. Diceva Madre Teresa di Calcutta che noi siamo una matita nelle mani di Dio; non la matita, ma la mano di Dio può produrre dei veri capolavori. Ripetiamo spesso anche noi la richiesta degli Apostoli: SIGNORE, ACCRESCI IN NOI LA FEDE, per consentire a Dio di guidare la nostra vita, al fine di divenire veri discepoli del Signore. E che onore poter constatare che “abbiamo fatto quanto dovevamo fare”!  Amen.