DOMENICA  20^  -  A   :   E LA NOSTRA FEDE – COM’E’ ?

 

     Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri”. Ho voluto partire dall’epilogo, per meglio capire i vari passaggi dell’incontro di oggi, un bel po’ imbarazzante. Gesù aveva varcato i confini, probabilmente per stare con i suoi qualche giorno in pace, per dedicare loro un tempo di formazione; oggi diciamo: un’uscita , in ritiro. “Ed ecco una donna cananea si mise a gridare: Pietà di me, Signore”. E’ un grido di aiuto che abbiamo ascoltato tante volte nel Vangelo; è il grido dei poveri, dei ciechi, dei lebbrosi, di chi cerca aiuto. Nei Vangeli, chi cerca Gesù è sempre mosso da una necessità, da una sofferenza; e chi è nell’emergenza, non smette di gridare, anche quando i benpensanti, e che godono di buona salute, sgridano perché non sia importunato il Maestro.

     Con un “purtroppo”, dobbiamo anche constatare che i più cercano il Signore solo per la guarigione, o quando l’acqua giunge alla gola. Però dobbiamo anche constatare che ogni invocazione inizia sempre con la parola “Signore”, a indicare che – alla fine – è dal Signore che cerchiamo aiuto e salvezza.  Questa premessa è per meglio comprendere il linguaggio insolitamente duro che Gesù usa con la cananea, per giungere all’elogio finale che conosciamo; ma anche per saper interpretare i silenzi e le attese, a volte lunghe, degli interventi di Dio nella storia. Dio è con noi, sempre; il cuore di Dio è sempre in sintonia con il nostro cuore. Ma, proprio sapendo questo, ci sorprendono le risposte  date e non date alla cananea; proprio per questo , la narrazione stimola la nostra riflessione. Mi torna sempre alla mente il detto manzoniano: che Dio non toglie mai la gioia ai suoi figli se non per prepararne una più grande.

     Ma torniamo al Vangelo. Gesù è nella zona di Tiro e Sidone; è qui che viene raggiunto da una donna cananea, la quale “si mise a gridare: pietà di me, Signore, Figlio di Davide: mia figlia è molto tormentata da un demonio. Ma egli non le rivolse neppur una parola”. Fa certamente meraviglia questa insolita insensibilità, al punto che sono gli apostoli a sollecitare l’attenzione di Gesù, anche perché il gridare della donna disturbava. Questa durezza di Gesù potrebbe creare scandalo; questo Gesù non sembra essere il Misericordioso, l’Inviato del Padre per la salvezza del mondo. C’è certamente bisogno di aiuto per capire. I discepoli del Signore e quanti attendevano il Messia promesso, avevano capito che Gesù era l’Inviato del Padre; e il loro rapporto era ormai segnato da una comune missione: predicare ovunque il Vangelo della salvezza. Ma questa donna pagana era accorsa a Gesù, che conosceva per sentito dire; e Gesù ci teneva a far sapere che lui non era uno dei tanti “guaritori”, che non era un guru. La ostentata durezza era per accendere la fede; per educare tutti noi alla fede. E difatti, la donna insiste, ma con tanta umiltà, dichiarando di essere ad attendere le briciole che cadono dalla tavola, come fanno i cagnolini. E qui abbiamo tutti molto da imparare.

     E’ stata indubbiamente una lezione per i Dodici, ai quali Gesù aveva dapprima affidato la missione di evangelizzare le città e i villaggi d’Israele; ma – in seguito – di predicare ad ogni creatura, in tutto il mondo. Ma c’è una lezione anche per noi. Anche noi, tanto spesso, cerchiamo il Signore, sospinti unicamente dal bisogno, e talvolta con la presunzione che il Signore “deve” intervenire a nostro favore. Dobbiamo imparare dalla donna cananea a invocare l’aiuto di Dio, ma con umiltà e perseveranza; dobbiamo anche noi, prima di tutto “prostrarci dinanzi a lui, dicendo: Signore, aiutami!”. La fede della cananea si è sviluppata in un terreno incolto e arido; ma proprio lì è sbocciato il fiore della fede, al punto da meritare l’elogio di Gesù: “Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri”.

     Oggi Gesù vuole far crescere anche la nostra fede; chiede di purificare il nostro rapporto con lui. Gesù ci chiede di credere alla sua misericordia e provvidenza, di fidarci del suo amore. E allora, amici dalla fede forse incerta e vacillante, coraggio! Gesù c’è per tutti! E che un giorno possa ripetere anche a noi: “Davvero grande è la tua fede!”.  Amen.  Alleluia.