DOMENICA  18.ma  - A -  :  ASCOLTATELO !”

 

     Oggi,  la liturgia della domenica cede il passo alla festa della TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE, che ogni anno ritroviamo, a data fissa – il 6 Agosto; è una festa che ci consente di fare una sosta, nei giorni che precedono la solennità di Maria Assunta in Cielo, e che arricchisce la pausa di riposo del ferragosto. L’evangelista Matteo introduce così la visione del Tabor: “Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse in disparte, su un alto monte”. Gesù ha fatto la scelta che tanti di noi vorrebero fare in questo tempo di gran caldo e di una diffusa stanchezza: Chiudere l’attività, fare le valigie e scegliere un luogo dove rilassarsi fisicamente e riposare; soli, o con la famiglia; spesso, nella solitudine di un luogo offerto da religiosi, dove dedicare più tempo all’ascolto della Parola di Dio, ma anche di tante voci che percorrono la nostra esistenza. E’ bello poter anche solo sognare tutto questo, mentre, per forza di cose, si rimane soli in casa; o mentre anche noi ci sentiamo chiamati da Gesù, per salire con i tre fortunati, fino alla  cima del monte. Qui Gesù si è trasfigurato; si è cioè trasformato in luce; una luce calda, dalle mille sfumature, difficile da descrivere, al punto da strappare il grido di gioia di Pietro che esclama: “E’ BELLO PER NOI ESSERE QUI !

     In effetti, la Trasfigurazione di Gesù è stata una fugace anticipazione della Pasqua. Prima della sua passione, Gesù ha voluto passare un messaggio molto forte ai tre Apostoli che saranno poi

 scelti da Gesù, perché, la sera di passione al Monte degli Ulivi, dove Gesù, pur rimanendo il FIGLIO AMATO DAL PADRE, manifesterà la sua umanità, prostrata a terra, nell’angoscia, per quanto sta per accadere. Amici, sarà forse capitato anche a voi, qualche volta, di esclamare. “ E’ bello per noi essere qui!”; forse, nel ricordare un avvenimento importante della propria storia, ci troviamo ad esclamare: “Io c’ero! E’ stato molto bello!”. Ebbene Pietro, trovandosi al centro di tanta luce e di tanta festa, non solo, non riesce a sottrarsi alla meraviglia: “Signore, è bello per noi essere qui!”, ma offre la sua disponibilità a costruire, lì, tre capanne, esprimendo così il desiderio di prolungare una gioia ineffabile, mai provata prima e difficilmente ripetibile. Fratelli, non era questo l’intento di Gesù. Ai tre Apostoli viene rivelato chi è veramente Gesù, il loro Maestro; e ai tre viene ora indicato il perché sono incamminati verso Gerusalemme.

     Ma le sorprese del Tabor non sono ancora finite: Mentre Pietro stava ancora parlando, “ una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: QUESTI E’ IL FIGLIO MIO, L’AMATO: IN LUI HO POSTO IL MIO COMPIACIMENTO, ASCOLTATELO”. Fratelli, S. Giovanni della Croce annota che Dio, dopo aver pronunciato queste parole, non ha aggiunto altro; aveva detto proprio TUTTO! Ecco il richiamo che ci viene dalla Trasfigurazione: Gesù ha voluto preparare una sorpresa anche per tutti noi. Ci ricorda che è con noi, anche nei giorni di ferie, per farci risentire soprattutto due voci: quella di Pietro: “E’ bello essere qui – e quella del Padre Celeste: “Questi è il Figlio mio: Ascoltatelo”! Il Vangelo è il “luogo” dove Gesù ci attende per dieci le Parole di Dio e per farci dono delle risposte di fede che attendiamo. “Ascoltatelo”: è invito a non cercare risposte dai maghi, indovini, oroscopi; è invito a riprendere il Vangelo per conoscere la verità su Dio e scoprire quanto siamo amati.

     La Parola di Gesù ha una sua potenza, come ce l’ha il seme gettato nella terra che, nascendo e crescendo, dona ai nostri occhi le meraviglie della natura. Ascoltare Gesù richiede di mettere prima a tacere la chiacchiere , le distrazioni, le nostre passioni; ascoltare Gesù consentirà anche a noi di vederlo “trasfigurato” e di assaporare la pace della sua presenza, con un forte desiderio di prolungare la sosta con Lui, via, via, che la sua luce si manifesterà in tutta la sua indescrivibile bellezza. Le ultime parole di Gesù sul Monte invitano a ridiscendere per ricongiungersi al gruppo rimasto ai piedi del Monte: “ALZATEVI E NON TEMETE”: Sono le parole che Papa Francesco ripete oggi ai GIOVANI che si trovano a Lisbona per una Giornata  Mondiale a loro dedicata. Fratelli, non spegniamo la luce che il Vangelo ha acceso oggi nel nostro cuore. Amen.