DOMENICA  17.ma  - A -   :   UNA “CACCIA AL TEORO”

 

Per la terza domenica di seguito, Matteo propone alla nostra attenzione alcune parabole di Gesù che hanno a tema il REGNO DI DIO. Le due parabole ascoltate ora sono abbastanza simili tra loro: c’è un contadino che scopre un tesoro nascosto nel campo e cerca l’espediente per venirne in possesso; e c’è un commerciante di perle preziose che ne trova una di inestimabile valore. Gesù ha voluto sottolineare che, per far parte del Regno di Dio, sono necessarie scelte coraggiose e definitive, tali da convincere il bracciante a vendere tutti i suoi averi per potersi appropriare del terreno dove è nascosto il tesoro; e convincere il mercante di perle a vendere in toto la sua attuale “collezione” per poter impossessarsi di quella perla che ritiene la sua fortuna. La struttura delle due parabole vuole ricordare che, per entrare a far parte del Regno di Dio, dobbiamo prima operare un distacco totale da tutto ciò che fino a oggi ci aveva impedito di seguire con totale libertà il divino Maestro. Nella vita, anche del credente, a prevalere solitamente, è l’incertezza se convenga abbandonare il poco che abbiamo, in cambio di un gran bene che ci viene prospettato e promesso. Il dubbio porta a non abbandonarci nelle mani di Dio e  ci toglie il coraggio di scelte coraggiose.

     Nelle due parabole, Gesù loda il coraggio per la scelta giusta; ma soprattutto ci fa notare la gioia dei due per avere realizzato il loro sogno. Questo mi porta a dedurre che i veri protagonisti delle parabole non sono il contadino e il commerciante, ma sono il “tesoro e la perla preziosa”. Sono infatti essi a impadronirsi dei due cercatori e a portarli a decidere con gioia la scelta giusta. Così, fratelli, dovrebbe essere l’esperienza personale del nostro incontro profondo con il Gesù del Vangelo. Noi siamo portati a cercare quei tesori che rendono gioie e appagamento nell’oggi; li definiamo: vincite, promozioni, una laurea, amori “a tempo”; ma anche la gioia immensa per il dono di una bella famiglia, o dell’arrivo di un figlio a lungo atteso. Ma, a ben pensarci, avverto che, ad accrescere la mia meraviglia, non sono più le parole “tesoro e perla preziosa”, ma proprio quella gioia immensa che accompagna e suggerisce di chiudere la partita, con la scelta rischiosa di lasciare, senza alcun rimpianto, quanto avevano, per abbandonarci tra le braccia del Padre.

     Ecco allora qualche considerazione, che le parabole di Gesù suggeriscono, per non lasciarci nella sonnolenza spirituale, e perché non ci stanchiamo mai nella ricerca del tesoro vero. Gesù non può essere considerato come “ruota di scorta”, da utilizzare solo in caso di necessità; e neppure come “polizza di assicurazione” che si cerca nel cassetto in caso di sinistro. No! Gesù è Dio! Il Vangelo è la Parola di Dio che Gesù è venuto a manifestarci per la nostra salvezza; perciò Gesù ha voluto indicarci dove sono nascosti il “TESORO E LA PERLA PREZIOSA”, per facilitarne la ricerca e la scoperta. A darcene conferma è proprio il Matteo che ci ha proposto queste parabole. Gesù incontra Matteo, seduto al banco delle imposte; Matteo è uomo ricco, rispettato e temuto da tutti; si direbbe: senza problemi. Gesù gli passa accanto; c’è uno scambio intenso di sguardi; Gesù gli rivolge una sola parola: “SEGUIMI !” Lo sguardo di Gesù e le parole sante che fanno seguito rivelano a Matteo che la sua vita è piena di vuoto! Scopre che tutto quello che aveva ritenuto importante è solo fumo, aria fritta.

     Ecco, per Matteo, la scoperta di un TESORO per il quale vale la pena lasciare tutto per divenire – subito – discepolo del Signore. Oggi, Matteo ci ripete che ne è valsa la pena. Ce lo conferma anche San Francesco; ce lo confermano tutti i Santi. Noi conosciamo il gioco della “caccia al tesoro”: dei segnali, preparati da esperti, che ci portano a scoprire il  tesoro nascosto”. Ma quante volte, nella vita, abbiamo creduto di avere in mano qualcosa che risolveva ogni problema; e quante volte sono subentrate amarezza, delusione e tanta frustrazione per aver fallito! E’ triste riconoscere di aver faticato tanto, per trovarci a mani vuote. Fratelli, San Matteo, San Francesco e, più ancora, il Vangelo ci hanno indicato dove cercare il TESORO: quello vero! che l’amore del Padre ha predisposto per rendere gioiosa la scoperta e sereno il resto del nostro cammino.  Amen.