DOMENICA  17  -  A   :   IL REGNO DI DIO E’ UN “TESORO” DA CERCARE

 

     Per la terza domenica di seguito, Matteo ci propone le parabole di Gesù che spiegano ai discepoli il Regno di Dio. Nelle tre parabole, ascoltate oggi, Gesù ci dice che il Regno di Dio “è simile a un tesoro nascosto nel campo – E’ simile anche a un mercante che cerca perle preziose – Ed è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci”. Noi fermiamo la nostra attenzione sulle prime due parabole, anche perché molto simili tra loro. La prima evidenza è la gioia che il contadino e il cercatore di perle provano per avere scoperto una vera fortuna. Sia il tesoro trovato nel campo, sia la perla, di inestimabile valore, trovata dal collezionista di perle, sono apparsi ai due un bene così inatteso, e così unico, da renderli talmente felici, da privarsi di tutto, pur di venirne in possesso.

     I due protagonisti delle parabole, volentieri, si privano di tutto ciò che prima era oggetto delle loro normali attività, per accaparrarsi ciò che a loro era subito apparso una vera fortuna. Rischiano tutto per tutto, pur di venirne in possesso. Sognatori? No certamente, visto che i due erano ben sicuri delle loro scelte. Ma veniamo alla interpretazione che ne dà Gesù: Gesù ci ricorda che il Regno dei cieli è un TESORO. Ci mette anche nell’avviso che questo tesoro è presente, ma nascosto; è cioè da cercare e da scoprire. Il battezzato sa di essere un cittadino di questo Regno; ma spesso vive nell’indifferenza ; non pensa di onorare questa appartenenza: nella vita, noi siamo più propensi a cercare ben altri tesori: la propria affermazione, il benessere, il denaro soprattutto, una vita comoda e tanti capricci che la ricchezza offre.

     A raccontarci queste parabole è proprio Matteo, l’evangelista che ha sperimentato l’emozione, provata nell’incontro con Gesù. Matteo era molto ricco; il suo mestiere gli assicurava un futuro senza problemi; unica sua preoccupazione era continuare a fare soldi. Ma un giorno incontra Gesù; Gesù lo fissa negli occhi e gli legge il cuore, e scopre che era un fortunato “scontento”! Conduceva una vita senza gioia, senza amici e senza pace.  Si scambiarono qualche parola e poi gli disse: SEGUIMI! E Matteo si alzò e lo seguì. E a chi rimproverava a Gesù per essersi fermato a mangiare con  gente di cattiva fama, Gesù replica così: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare cosa vuol dire: misericordia io voglio e non sacrifici”.

     Le parabole insegnano che il contadino e il mercante prendono la decisione che conosciamo, solo dopo che il tesoro  e la perla preziosa sono divenuti ormai l’unico scopo della loro vita; la scelta stessa diviene motivo di immensa gioia. Matteo ha assaporato questa gioia e ha voluto riproporla nel suo Vangelo a utilità di quanti sono in ricerca, di dare una svolta alla propria vita. E quanta gioia ha provato il nostro Padre San Francesco nel lasciare soldi, fortuna, carriera, per seguire Gesù, il Tesoro scoperto da Francesco tra le mura di un carcere, dopo una sconfitta militare. Lo Spirito Santo ha effuso nel suo cuore luce, gioia, libertà interiore e soprattutto la scelta di vivere povero, per essere libero di imitare in tutto il divino Maestro. Tutti i Santi, anche i Martiri, hanno sperimentato la medesima avventura; tutti hanno proclamato, con il cuore in festa, il motto di S. Francesco: “MIO DIO MIO TUTTO”!

     Ma, veniamo a noi. Gesù ha detto che il Regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto e a una perla preziosa. Ecco allora la domanda: Noi, abbiamo mai cercato e sperimentato la gioia di un incontro personale e vero, con il Signore? Noi siamo venuti alla Messa – suppongo – per incontrare il Signore e tuttavia non riusciamo a vivere la gioia dell’incontro. Forse, fratelli, perché non ci siamo resi disponibili all’incontro; oppure perché non ci fidiamo della Parola ascoltata; e soprattutto, credo, perché non siamo disposti a lasciare strade sbagliate o un’ ingiusta ricchezza.  Sono in tanti, forse troppi! che non hanno mai cercato Dio, se non in qualche rara emergenza.  Fratelli, il Battesimo ci ha regalato la fede: è la luce che ci accompagna a Dio. Dio è il vero Tesoro da cercare e da trovare. Gesù ci invita oggi a lasciare tanti idoli, per fare spazio a Dio. Tutti, d’istinto, siamo alla ricerca della gioia. La Chiesa ci indica come e dove trovarla; ci ricorda che i Sacramenti sono gli indicatori che ci portano a Lui, Gesù, il Tesoro che stiamo cercando, per essere anche tutti noi nella gioia vera.  Amen.