DOMENICA  15.a  - B -  GLI APOSTOLI : MISSIONARI DELLA  P A R O L A

 

     Nella lettura continuata del Vangelo di Marco, ci siamo imbattuti più volte sulla domanda che fa da guida a tutto il suo Vangelo: CHI E’ GESU’ DI  NAZARET ? e CHI E’ GESU’ PER ME ? Oggi invece Marco ha spostato la nostra attenzione dalla identità di  Gesù alla identità del discepolo di Gesù.  La folla è stupita di fronte ai tanti miracoli di Gesù: lo ascolta, ma non va oltre! Il discepolo invece è colui che ascolta il Maestro, crede alla sua Parola e, alla fine, è disposto a lasciare tutto, anche famiglia e lavoro, per seguire Gesù, per fare vita comune con Lui. Restare con il Maestro per lungo tempo, era la condizione prima, per poter apprendere l’arte dell’annuncio e, più ancora, lo stile di vita “evangelica”. Ecco, oggi, Marco ci ha presentato i Dodici, pronti per una prima esperienza missionaria.

     “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri”. Trattandosi di una prima esperienza missionaria, Gesù dà alcune raccomandazioni, che ritiene essenziali, perché valide per tutti e in ogni tempo. Ricorda al missionario che non va per propria iniziativa, ma va dopo essere stato chiamato e poi inviato da Dio; inoltre va con un preciso progetto, non suo!, ma di Dio. C’è una sottolineatura, già altre volte ricordata: di andare in assoluta povertà: “E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone”. Partono i Dodici a due a due, forti solo di un bastone per appoggiarvi la stanchezza e di un amico a sorreggere il cuore. Gesù ha messo subito in chiaro che la forza dell’annuncio non sta né nel denaro, né nei Piani pastorali, né nelle strategie personali:  ma sta nella PAROLA che invia ad annunciare il Vangelo e a guarire e liberare i fratelli e sorelle che vivono schiavi del peccato.

     Le istruzioni date oggi sono la condizione per il successo dell’annuncio. Potrebbe fare meraviglia l’insistenza a non fare provviste di nessun genere, quale condizione  per il successo dell’annuncio. Il buon missionario, o catechista, non deve far sfoggio di cultura, cercando aiuto o appoggio  dai loro romanzi, o ideologie correnti, che sollecitano la curiosità puramente intellettuale degli ascoltatori.  Gesù è stato fin troppo preciso nelle sue raccomandazioni: non è il Piano pastorale ben curato da una parrocchia-modello, né il Progetto pastorale che ci diamo noi Religiosi nel nostro Capitolo; né è rivelatrice di successo pastorale la buona riuscita della Festa parrocchiale. Fratelli, la nostra missione di annuncio è proporzionata alla fede nella Parola che annunciamo! Il Vangelo che diamo in omaggio non è ancora annuncio. Il miglior annuncio è il Vangelo che esprime la mia vita e la mia quotidianità.

     Ecco perché Papa Francesco continua a ripetere che il Vangelo non deve solo occupare  uno spazio  privilegiato nella nostra scrivania. Ma deve essere sempre a portata di mano; e deve seguirci nei nostri spostamenti, per essere una Guida da consultare, tutti i momenti. Il Vangelo  è il Gesù che porto con me ogni giorno, non solo in casa, ma anche nel lavoro e, in particolare, durante le vacanze. Papa Francesco, qualche anno fa’, lo fece distribuire a tutti i presenti, in Piazza San Pietro! Era una “consegna” fatta a voi Laici per ricordare che il Vangelo deve costituire il nostro DNA, che ci distingue e ci qualifica come cristiani. E’ sempre Papa Francesco che ci invia nelle periferie sociali, nelle periferie della vita, per portare il Vangelo della pace, della speranza, dell’amore e della misericordia, della vita vera. Fratelli, essere discepoli del Signore è certamente un onore, ma è soprattutto una missione che viene rinnovata ogni domenica quando. al termine della santa Messa, il sacerdote ci benedice e ci dice: ANDATE IN PACE ! 

     “Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la Parola con i prodigi che l’accompagnavano”. Grandissimo Gesù! Invia noi sacerdoti, invia voi Genitori, voi catechisti e ci assicura che mai ci mancherà il suo aiuto, perché la Missione riesca. Anche oggi, fratelli, Gesù ci invia, ma con la certezza che Lui sarà sempre con noi. Grazie Signore Gesù.  Amen.