DOMENICA  12.ma  - A -  :  “NON ABBIATE PAURA !”

 

     Da domenica scorsa, stiamo leggendo il capitolo 10 del Vangelo di Matteo, che ci ha introdotti nel così detto “Discorso Missionario” di Gesù. Nella pagina ascoltata oggi, Gesù affronta con determinazione il tema della PAURA, come difficoltà a vivere apertamente la propria fede; “paura” che noi proviamo anche ad abbandonarci nelle mani di Dio, nelle tante difficoltà e imprevisti che la vita non risparmia a nessuno. Sono tante le paure che ci impediscono di vivere serenamente la nostra fede: paura di esporci e di qualificarci come cristiani “praticanti”; paura di sentirci “minoranza” quando dovremmo difendere la giustizia, soprattutto quando la coscienza ci chiede di difendere la causa del povero; paura di essere tacciati da retrogradi; paura di essere derisi e di perdere credibilità; paura di non essere in linea con il partito: basti pensare ai tanti compromessi  nascosti tra le pieghe della politica dei nostri Parlamentari, quando bisognerebbe difendere il diritto alla vita, alla salute, a un sostanziale aiuto ai poveri. Mi torna qui alla mente la frase di manzoniana memoria: “Il coraggio, se uno non ce l’ha, non se lo può dare”.

     Ecco che Gesù ci viene in soccorso, offrendo a tutti noi la sua vicinanza e i suoi interventi in nostro aiuto. Gesù sa bene che, per i suoi discepoli sta avvicinandosi un tempo di persecuzioni; proprio per questo avverte i suoi discepoli: “Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno il potere di uccidere l’anima”. Uccide l’anima chi odia, chi scandalizza,  chi spaccia, chi toglie la speranza, chi sceglie la guerra per dirimere le controversie, chi chiede e pratica l’aborto, chi provoca incidenti stradali, ecc,. Gesù oggi ci assicura  che nulla sfugge alla sua attenzione e protezione, nemmeno l’esistenza di un passerotto; “perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati – assicura Gesù; non abbiate dunque paura; voi valete più di molti passeri!”. Fratelli, la vita di ciascuno di noi è molto preziosa agli occhi di Dio; la nostra vita non è abbandonata al “caso”, dal momento che ci sappiamo “guardati” da Dio e da lui protetti.

     Ci sono ancora paesi che mettono a morte propri cittadini solo perché si dichiarano cristiani: nei paesi civili questo non accade. Ci sono però maestre che vengono denunciate perché sorprese a insegnare un canto alla Madonna, o che, per Natale, ardiscono allestire un piccolo presepio in classe per ricordare la nascita di Gesù. Purtroppo, proprio da noi, non è raro il caso che qualcuno venga condannato al “martirio della derisione”, per aver dichiarato la libertà di coscienza per rifiutare ciò che la coscienza non accetta. Oggi Gesù ci sollecita a dichiarare la nostra fede – non solo in chiesa, né solo nel Consiglio parrocchiale o nella organizzazione della festa del Santo Patrono – ma ci invita a “gridarlo sui tetti”! cioè in piazza, nel giorno di mercato, e al bar, e nei salotti “bene”, in ufficio e in spiaggia.

     Forse non ce ne siamo resi conto;  ma la presunzione di sapere tutto e quindi di voler bastare a noi stessi, senza dover ricorrere a Dio per tutti i nostri problemi, ci ha fatto pensare che potevamo mettere Dio fuori di casa nostra, e poi fuori dalla scuola, fuori dalle Aule giudiziarie, fuori dalle Aule dove si legifera; in una parola, abbiamo trovato comodo stare con i più e di relegare i nostri doveri religiosi ai soli spazi angusti del sacro. Fratelli, sempre più, essere cristiani praticanti e dichiarati, costa. Per questo, il richiamo di Gesù: “NON TEMERE!”, più volte ripetuto oggi, è tornato a farsi sentire proprio a ciascuno di noi. E’ un richiamo che, uscito dal Cuore di Dio, può essere espresso così: “Tu mi stai molto a cuore, e pertanto - sembra dirci -  stai tranquillo! Ti ho posto accanto il mio Angelo che continuamente parla alla tua coscienza, come il Satellitare installato nella tua macchina. Lui ti illumina, ti guida, ti protegge sempre. “NO, NON TEMERE! IO HO VINTO IL MONDO! IO HO VINTO LA MORTE E IL PECCATO…PER AVERTI CON ME, PER SEMPRE!   Amen.