DOMENICA  11.ma  -  A  -  :  “VEDENDO LE FOLLE, GESU’ NE SENTì COMPASSIONE”.

 

     Fratelli, il Vangelo ascoltato ora, ci ricorda che, in ogni tempo,  c’è molta gente che cerca Gesù e che ha sete di Dio, mentre sono pochi che si rendono disponibili ad accompagnare a dissetarsi alla sorgente, che è DIO. Molti cercano soluzioni provvisorie dai maghi, dai cartomanti; molti attendono la mattina per leggere l’oroscopo del giorno; c’è anche chi ripiega sulla droga; qualcuno cerca in farmacia un integratore che porti equilibrio nella propria vita. Nel Vangelo ascoltato, ci imbattiamo in Gesù che intercetta tutte le domande della folla che gli si stringeva attorno, sentendo per loro una grande compassione. Mi piace e mi commuove l’attenzione materna di Gesù verso tutti quelli che lo cercano. Gesù legge i loro cuori; li vede stanchi e sfiniti, come pecore senza pastore, senza una guida. Gesù sa che rischiano di camminare a vanvera per tutta la vita, senza una meta, e col rischio di venire aggrediti dai tanti predatori, sempre in agguato. Anche noi, oggi, ci sentiamo oppressi da angustie, da paure, e soprattutto ci sentiamo quasi aggrediti da tanti che si offrono come maestri per affrontare e risolvere le nostre paure. E noi intanto continuiamo a ripetere: ” va tutto male! Peggio di così non può andare!”.

     Gesù, ascoltato oggi, sa tutto questo; conosce il nostro smarrimento e ci dà utili suggerimenti. Prima di tutto, ci consola la sua visione del mondo; ci dice che “la messe è abbondante e pronta per il raccolto”; detto da Gesù, significa che il mondo è pieno di gente che ha sete di Dio, ma che, purtroppo, mancano quelli che potrebbero dare indicazioni preziose, ma non lo fanno, per quieto vivere o, peggio, perché non osano esporsi. Mentre tutti noi credenti conosciamo bene dove soprattutto si trovano le sorgenti che dissetano ogni buon desiderio e ogni sogno appetibile: sono il TABERNACOLO E IL VANGELO. Gesù oggi torna a invitarci a pregare per le Vocazioni, perché non solo desidera che siano in tanti a rispondere alla chiamata vocazionale, ma anche perché gli stessi che pregano si rendano, per primi, disponibili all’annuncio della Buona Notizia.

     Noi siamo facili a lamentarci dei nostri sacerdoti; li vorremmo più bravi e soprattutto più santi e più disponibili alla missione a cui Dio li ha chiamati. Ma non dimentichiamo che Gesù, nel Vangelo di oggi, non parla solo agli Apostoli; parla a tutta la gente; parla ai suoi ammiratori, ai guariti dalle infermità, ai peccatori guariti nel cuore; a tutti chiede di PREGARE e di RENDERSI DISPONIBILI all’annuncio. Vorrei anche far presente che l’invito a pregare non viene principalmente dalla constatazione della scarsità di preti; nasce soprattutto  dalla compassione che Gesù prova per tanta gente che vive allo sbando, “come pecore senza pastore”. L’invito a pregare è, prima di tutto, perché chi prega renda se stesso disponibile al servizio del Vangelo: in famiglia, nella scuola, nell’ambiente di lavoro, nella Comunità di appartenenza, nei Servizi sociali e nella politica. Ci ricorda San Pietro: “Anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione  di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio”. Risulta pertanto che tutti i battezzati, sebbene con ruoli diversi, sono nella Chiesa “costruttori”, cioè collaboratori  del Divino Maestro.

     Scrive Papa Francesco nella sua prima Enciclica: “La fede si trasmette nella forma del contatto, da persona a persona, come una fiamma che si accende da un’altra fiamma; è attraverso  una catena misteriosa di testimonianze che arriva a noi il volto di Gesù”(Lumen fidei).  Fratelli, in forza del Battesimo, nessuno di noi può sottrarsi alla chiamata a lavorare nella vigna del Signore; non solo come catechisti, ma anche nei tanti servizi sociali e caritativi che sorgono ovunque, anche nelle nostre città e parrocchie, ogniqualvolta ci troviamo ad affrontare terremoti, o alluvioni, o assistenza profughi. L’ultimo richiamo di Gesù, ascoltato oggi, è fin troppo  attuale e preciso: “Strada facendo, predicate, guarite gli infermi, scacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto gratuitamente date”.  Amen