18.ma  DOMENICA  -  B   :   L’UOMO E’ SEMPRE ALLA RICERCA DI CIBO

 

     Domenica scorsa, l’evangelista Giovanni ci ha fatto partecipare al grande miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Gesù ha offerto un pasto abbondante e certamente molto buono. Anche da risorto, Gesù aveva preparato per i pescatori una buona colazione con buon pane e buon pesce! Quando il nostro Gesù è ai fornelli, il miracolo si fa sempre piacevole provvidenza! La pagina ascoltata ora, ci riporta al giorno dopo; molti dei presenti al miracolo erano già rientrati ai loro villaggi; e molti si erano fermati, e avevano preso accordi tra loro per invitare Gesù a fermarsi, con l’intento di proclamarlo Re. Gesù aveva intuito la mossa, e perciò si era affrettato a salire in barca con i suoi per raggiungere l’altra riva.

     Ma, giunti a destinazione, se li ritrova tutti lì ad attenderlo. Gli rivolgono una domanda qualsiasi per arrivare al problema che stava loro a cuore: se accettava di fermarsi da loro, nella segreta speranza di vedere ripetere, ogni giorno, il miracolo della moltiplicazione del pane. Gesù smaschera  le loro intenzioni e li rimprovera: “Voi mi cercate, non perché avete visto dei SEGNI, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati”. Gesù definisce quel miracolo un “segno”; per Gesù il miracolo doveva essere un richiamo che suscitasse qualche domanda sulla sua identità, sulla sua persona. Gesù non è appagato dal loro entusiasmo: si sente desiderato solo nella speranza di avere ogni giorno il buon pane del miracolo.

     Ecco perché Gesù li invita espressamente a desiderare un altro pane, il Pane di Dio: “Il Pane di Dio è Colui che discende dal Cielo e dà la vita al mondo”. Gesù, così attento al nostro bisogno di cibo, chiede ora ai suoi interlocutori di passare dal segno alla realtà, dal pane che toglie la fame di un giorno, al Pane che dona vita eterna, a lui, Gesù, che proprio per questo, si è fatto uomo. Dice loro Gesù: “Datevi da fare non per cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà”. Queste parole di Gesù sono anche per noi, oggi; servono a farci riflettere su come viviamo il nostro rapporto con Dio. Quante volte, anche noi, cerchiamo Dio solo perché abbiamo bisogno di qualche cosa; veniamo a chiedere la salute, il lavoro, un favore; lo facciamo con tanta fiducia perché sappiamo di essere amati. Ma la nostra fede è fragile. Scordiamo – per esempio – il monito di Gesù che ci avverte di non preoccuparci del cibo e del vestito, perché il Padre sa già di cosa abbiamo bisogno.

     Non vi sembra strano che questa gente che ha mangiato il pane del miracolo, esiga da Gesù un “segno” a ricordare il dono della manna data da Dio per sfamare il suo popolo nel deserto”?! Gesù non si è sottratto alla richiesta irriguardosa, e ha dichiarato: “Io sono il Pane della vita ; chi viene a me non avrà fame, e chi crede in me non avrà sete, mai!” Amici, noi siamo facili alle smancerie quando cerchiamo la benevolenza dei potenti; rischiamo però di trasferire questo stile di falsa preghiera anche quando cerchiamo l’aiuto di Dio, quando cioè pensiamo di ottenere favori da Dio in cambio di qualche promessa, o di qualche Novena, o di digiuni, o di una offerta fatta al parroco per i poveri; tutta la nostra attenzione è vòlta a convincere Dio perché esaudisca la nostra volontà, o i nostri capricci. E’ una pretesa assurda che svilisce la preghiera e che ci allontana da Dio.

     Allora ci chiediamo: Noi, per che cosa cerchiamo il Signore? Che cosa ci aspettiamo da lui? Alla domanda: “Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?” Gesù risponde: “Questa è l’opera di Dio: che crediate in Colui che Egli ha mandato”. Gesù chiama tutti alla conversione, cioè a credere nella sua Parola. E’ lui l’unico che sazia la nostra fame e sete di vita, con la promessa che non avremo più né fame, né sete! Che non ci accada di morire di sete, avendo, lì appresso, una sorgente d’acqua! Per noi, il “segno” per eccellenza è l’Eucaristia, il Pane degli Angeli; per noi il “segno” è la Parola di Dio che quotidianamente fornisce vita eterna. Il nostro Dio è venuto perché gli uomini “abbiano la vita, e l’abbiano in abbondanza”.  Amen.