CORPUS DOMINI  -  A  -   E U C A R I S T I A : PANE DEL CAMMINO !

 

     CORPUS DOMINI: è la festa che apre all’estate, alla mietitura del grano; e’ la festa del “Pane buono” e dell’Amore che esso esprime, quando giunge fresco sulle nostre mense. C’è un detto che correva un tempo, che definiva così una persona benvoluta da tutti: “è buono come il pane!”. E’ quanto Gesù ha voluto esprimere nell’ultima Cena: “Mentre mangiavano – scrive Matteo – Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: Prendete, mangiate, questo è il MIO CORPO”. Gesù non ci ha lasciato un trattatello per spiegarci il suo amore per noi; ha invece individuato nel segno del pane l’espressione più alta e più completa dell’amore: amore come sintesi di tutte le espressioni che lo esprimono. E’ un Pane che profuma di fragranza e che invita a essere mangiato; non quindi un pane idealizzato e astratto; ma il Pane che troviamo sulla mensa dell’altare, con un invito fatto a tutti, soprattutto ai poveri, agli ammalati, ai peccatori, perché nessuno dei figli di Dio muoia di fame d’amore.

     Gesù ha scelto di identificarsi con il pane, mentre ricordava ai suoi discepoli la fame che gli Israeliti avevano sofferto nella traversata del deserto; lo ha fatto per mettere subito a confronto la manna con il nuovo Pane, Corpo di Cristo e per ricordare che chi si è cibato di quel pane è poi morto; ma chi mangerà il “suo Corpo” avrà vita eterna. L’evangelista Giovanni, nel capitolo 6 del suo Vangelo, ci ha trasmesso, con parole forti, che solo chi mangerà il suo Corpo avrà vita, in abbondanza, e godrà della risurrezione finale. Perciò ha scelto il segno umile e universale del pane, quello che arriva sulle nostre mense per essere mangiato! Dice Gesù: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, ha in sé la vita; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”. Gesù si è dunque fatto pane per divenire per noi vita – forza – salute – vita eterna.

     Non ho dubbi che, chi si accosta alla Comunione, sa di recarsi a ricevere realmente Gesù, nella sua vita. Ma forse non tutti sono coscienti di ricevere la vita stessa di Dio, e di assumere nella nostra vita di peccato il Gesù CROCIFISSO PER AMORE E RISORTO per me! Fratelli, non dobbiamo continuare a pensare che la Santa Messa sia un omaggio, o un “sacrificio”, che noi offriamo a Dio; nooooo. E invece il più grande e il più originale dono che Gesù ha lasciato a noi, nell’Ultima Cena; l’unico modo perché noi potessimo continuare a ricevere vita di Dio, vita buona, vita eterna. Gesù stesso prepara la mensa; ci vuole suoi commensali; si fa nostro cibo e ci invita a “mangiare” per “confondersi” con la nostra vita. Con queste premesse, fa meraviglia che un credente debba sentirsi obbligato alla partecipazione domenicale alla Messa. Purtroppo assistiamo sovente che anche il credente abbandoni il Pane degli Angeli per abbuffarsi in cibi che odorano di stantio, ma sono al momento più attraenti, come la ricchezza, la carriera, la droga, il sesso, l’esibizionismo: tutti pasticcini che rovinano lo stomaco e la salute

     Fratelli, Gesù, ogni giorno, torna a farsi cibo, con invito personalizzato, perché ciascuno  vi prenda parte. Riascoltiamo allora, con profonda riconoscenza, le parole che Giovanni, all’inizio del periodo estivo e vacanziero, ci ripete: “Chi mangia la mia carne e beve l mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, rimane in me e io in lui”. E conclude Gesù: “Chi mangia questo Pane vivrà in eterno”. Ecco una bella offerta per chi continua a sognare eterna giovinezza!  Amen  Alleluia.