CORPUS  DOMINI   -  C  -   PANE… PER TUTTI !

 

Mi è piaciuta molto la scelta di farci ascoltare oggi – festa del Corpus Domini – il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. L’evangelista Luca apre il racconto con una precisazione; dice che Gesù “prese a parlare alle folle del Regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure”. Quel pomeriggio di una primavera inoltrata, Gesù si era allontanato dall’abitato; aveva volutamente scelto un luogo appartato, per offrire ai tanti che erano venuti per ascoltarlo, la conoscenza del Regno di Dio e offrire a tutti guarigione e pace. Le ore passano veloci nell’ascolto di Gesù, e qualcuno avverte che “il giorno cominciava a declinare”.

     I Dodici capiscono che forse toccava a loro fare qualcosa per gestire il commiato di tanta gente; per questo si avvicinano a Gesù con una proposta: “Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo”. Era l’unico rimedio pensato e proposto dai Dodici: sciogliere l’assemblea; e poi… ognuno si arrangi come può, per rimediare alle proprie necessità; è la logica del “ciascuno pensi per sé”! E’ questa la prima gaffe degli apostoli, che Gesù rifiuta decisamente, perchè trova del tutto sconveniente la scelta dell’ “ARRANGIARSI !” Ed ecco la soluzione di Gesù: “VOI STESSI DATE LORO DA MANGIARE!”. Ma come provvedere, per tanta gente?

     Ed ecco la seconda proposta dei Dodici: ricorrere ai soldi, per comprare pane per tutti. Ma nemmeno questa era piaciuta a Gesù;  perché questa è la logica dell’aiuto dato ai poveri, ma “da ricchi”, cioè senza nulla da condividere;  è la logica di chi pensa di risolvere tutti i problemi con i soldi. Ma non è ancora la soluzione giusta, quella che Gesù attendeva; anche perché – lo sappiamo tutti – non è vero che i soldi  risolvono tutti i problemi; sappiamo che l’amore, l’amicizia vera, la solidarietà non si trovano in vendita; e nemmeno la salute, la pace, la gioia… Ma ecco finalmente la soluzione che Gesù attendeva. Un ragazzo si era portato da casa la sportina con cinque pani e due pesci; questo ragazzo volentieri offre a Gesù il suo poco per essere utile almeno a qualcuno.

     Scrive Luca: “Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli, perché li distribuissero alla folla”. E’ dunque la condivisione  che sollecita e opera il miracolo. Una “povertà condivisa” commuove sempre il cuore di Dio, ed è sempre premiata con il miracolo della “moltiplicazione”. Le dodici ceste, piene del pane avanzato, e consegnate a ciascuno dei Dodici, sono a ricordare che, un domani, sarebbe toccato a loro continuare  a spezzare il pane per la distribuzione a grandi folle. Diventa chiaro ora che il miracolo della moltiplicazione  dei pani e dei pesci – letto nella festa del Corpus Domini – richiama l’altro miracolo: il dono dell’Eucaristia.

     E’ nel Giorno del Signore che Gesù imbandisce la mensa eucaristica, a cui tutti siamo invitati. Nella Messa troviamo sempre, e in abbondanza, il Pane della Parola di Dio, e del Corpo e Sangue del Signore, Crocifisso e Risorto. San Paolo ha ricordato così, alla comunità di Corinto, le parole della Consacrazione: “Questo è il mio Corpo, che è per voi” – “Questo calice è la nuova Alleanza nel mio Sangue; fate questo ogni volta che ne bevete, in memoria di me”. Gesù si dona a noi con tutto se stesso; anzi si fa nostro cibo e nostra bevanda, perché anche noi possiamo diventare segno concreto del suo amore verso tutti. “Fare la Comunione” non può ridursi solo a un gesto di profonda e personale  intimità: sarebbe tradire l’Eucaristia. Il nostro Dio, per noi, si è fatto uomo; si è dato a noi in cibo per annullarsi nella condivisione con noi! per diventare parte di noi, per fare di noi autentici suoi testimoni, capaci di farci, a nostra volta, dono a quanti incontriamo.

     Nel miracolo del Pane moltiplicato, Gesù ha sostituito il verbo “comprare” col verbo “condividere”. Nell’Eucaristia Gesù si fa “Pane spezzato” e “vita condivisa”, cioè una vita in dono. Fratelli, Gesù ci ricorda oggi che, non solo non manda via nessuno, ma invita tutti a venire alla festa e a mangiare di Lui, perché vuole che nelle nostre vene scorra la sua vita; vuole che, tornando a casa, portiamo a tutti il dono della sua Presenza; vuole che noi diventiamo il suo cuore e le sue mani per condividere anche noi la vita nuova, la vita di Dio con tutti i fratelli che il Signore ci farà incontrare.  Amen