BATTESIMO DEL SIGNORE :  “TU SEI IL FIGLIO MIO, L’ AMATO”.

 

     Sono passate appena tre setimane dal Natale, e già ci troviamo nella domenica che chiude questo breve, ma intenso spazio natalizio. Oggi il Vangelo di Luca ci fa incontrare Gesù già adulto – trentenne - che, dopo aver lasciato la famiglia, dà inizio alla sua missione, recandosi al Giordano, dove il Battista predicava la penitenza e la conversione. La prima comparsa pubblica di Gesù esprime già dove e come si svolgerà la sua missione. Gesù è al Giordano, dove il Battista annunciava con voce forte che il Messia era già presente, e che bisognava preparare la strada per l’incontro. Ebbene, Gesù - dopo trent’anni trascorsi in famiglia, in una lunga esperienza di obbedienza, di servizio, di lavoro - giunto al Giordano, si avvicina al Battista con un gesto di grande umiltà che manifesta subito lo stile e le scelte che caratterizzeranno la sua missione:  si pone in fila, confuso tra quanti erano in attesa di ricevere il Battesimo di penitenza.

     Gesù si è così manifestato al mondo con gesti di umiltà e di condivisione con quella popolazione che avrebbe incontrato nella sua vita pubblica; una scelta fondamentale alla quale resterà fedele per tutta la sua vita, e che lo porterà sulla croce. Ed è il Padre che oggi proclama il compiacimento per il Figlio Amato dichiarando,  nello stesso tempo, la paternità e rivelando così che quel Gesù, che stava a capo chino, e in fila con i peccatori in cerca di conversione,  era il Figlio di Dio, il Messia atteso. Tutto questo è avvenuto – scrive Luca – mentre Gesù “stava in preghiera”. E’ un particolare importante che l’evangelista Luca ricorderà spesso nel suo Vangelo, per sottolineare che tutti i momenti importanti della vita di Gesù sono preceduti da tempi lunghi, dedicati alla preghiera. Anche questo particolare fa scuola. Ci ricorda che Gesù si consultava con il Padre prima di ogni scelta importante.

     Gesù, il Maestro, fa scuola non solo con la parola, ma anche con i gesti che scandiscono le sue giornate. Il compiacimento espresso dal Padre a voce alta è per ricordare a noi che Gesù è per noi la presenza del Padre; è l’amore e la misericordia del Padre. Per noi quindi, la presenza di Dio non si sperimenta solo nei momenti di preghiera, ma anche nei tanti segni e gesti che Gesù ci ha indicato: è presente nella Parola rivelata, nell’Eucaristia, nei poveri, nei sofferenti e perseguitati; quella gente che Gesù aveva già incontrato al Giordano, mentre attendeva il segno del perdono.

     Sono cariche d’amore le parole che il Padre rivolge al Figlio: “Tu sei il Figlio mio, l’Amato: in te ho posto il mio compiacimento”: E’ la presentazione ufficiale fatta dal Padre al Figlio; noi diremmo: è la benedizione del Padre per augurare un buon inizio di lavoro. E’ una parola preziosa in sé, ma preziosa anche per noi, perché inserita nel contesto del Battesimo. Ci ricorda San Paolo che, in Cristo, anche noi nel Battesimo siamo proclamati “figli”; e, come figli, siamo anche “eredi” e “beneamati”. E’ per noi consolante rivelazione: Dio mi ama e si compiace di avermi nella sua Famiglia Trinitaria come figlio. Forse molti pensano ancora a un Dio che sta tra le nuvole; e invece proprio a Natale lo abbiamo incontrato nato Bambino; qualcuno pensa forse a un Dio astratto, per i filosofi, ed eccolo oggi, adulto, uomo come noi, al Giordano. Scopro così che Dio non mi ama perché sono amabile; Dio mi ama per ciò che sono, per come sono.

     Ecco perché oggi è festa anche per tutti noi battezzati; anche su di noi si è aperto il Cielo e, sulla nostra vita nascente, è scesa la Trinità di Dio: Padre, Figlio e Spirito Santo; e – aggiungo io – il Signore Gesù ci ha consegnati alla sua Madre perché ci custodisca. Fratelli, da allora, il Cielo non si è più richiuso! Ora comprendo meglio la meraviglia dell’apostolo Giovanni, quandeo dice: “Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente”!  Fratelli, che in ogni anniversario del nostro Battesimo possiamo rivivere la festa del nostro primo incontro  e riascoltare il compiacimento del Padre. Amen.