BATTESIMO DEL SIGNORE  :  IL PADRE CI PRESENTA IL FIGLIO GESU’

 

     C’è un verbo nel Vangelo di oggi che mi ha particolarmente colpito: “Giovanni vide SQUARCIARSI i cieli”; “squarciare” ha come sinonimi: strappare, lacerare! Ero abituato ad altre espressioni; per esempio: che le preghiere penetrano il cielo; che gli Angeli scendono dal cielo, o vi salgono. Ma oggi si parla di cieli “squarciati”! E’ un verbo che avevamo già incontrato all’inizio dell’Avvento, in una toccante invocazione di Isaia che così pregava: “Tu, Signore, sei nostro Padre, da sempre ti chiami nostro Redentore. Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti”. Era la preghiera di un popolo, umiliato da tante sconfitte, che chiedeva un intervento forte da Dio.

     Il Vangelo di Marco ci ha dato oggi la risposta tanto attesa: “Giovanni vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere”; e venne una voce dal cielo per una solenne dichiarazione: “Tu sei il Figlio mio, l’Amato”! Parole che rivelano appieno il mistero della Trinità di Dio: il Figlio, la voce del Padre, lo Spirito Santo che si materializza nella colomba che si posa su Gesù. E’ lo Spirito Santo che era già sceso su Maria per far scoccare la scintilla della vita nuova nel grembo di Lei. Veramente grande questa festa del Battesimo di Gesù. Oggi il Padre presenta a noi ufficialmente il Figlio; e qui viene rivelata, per la prima volta, la Trinità di Dio. Ma è anche la rivelazione della missione di Cristo: del Cristo obbediente al Padre e pienamente solidale con noi peccatori. Per questo il Padre, a voce spiegata, dichiara il suo amore e il suo compiacimento per il Figlio.

     Fratelli, i cieli erano chiusi da molto tempo; ci voleva il Battesimo del Signore per “squarciarli”; e lo squarcio non è stato più ricucito. Con il Battesimo, Gesù, Verbo di Dio, si è fatto Parola di Dio per l’annuncio del Vangelo; con il Battesimo è iniziata la vita pubblica di Gesù; il Battesimo è stato come una seconda nascita. A Natale, Dio si era manifestato al mondo con l’Incarnazione; al Giordano entrano in scena Gesù adulto, con il Padre e lo Spirito Santo. Il Battesimo di Gesù segna dunque la conclusione del tempo trascorso in famiglia e l’inizio della sua vita pubblica.

     Ma come non scorgere in questa festa del Battesimo di Gesù lo scenario che si ripete per ogni uomo e donna che ricevono il santo Battesimo? In effetti, anche nel sacramento del Battesimo si rinnovano i prodigi già avvenuti su greto del fiume Giordano: di nuovo si apre il cielo e lo Spirito di Dio scende a santificare l’acqua che ci purifica dal peccato originale e ci dona una vita nuova; ci viene donata la vita stessa di Dio; respiriamo il respiro di Dio! E’ il momento in cui Dio ci affida anche il suo progetto di vita, che noi esprimiamo con il termine “vocazione”. Riecheggiano qui le parole già ascoltate al Giordano: “Sei figlio mio – sei l’amato – sei abitato dallo Spirito Santo”.

     Oggi, fatti adulti, non possiamo sfuggire alla domanda se, e quanto, siamo coscienti del dono del Battesimo. Fratelli, ci chiediamo: Sono cristiano solo di nome, o cristiano anche nelle scelte di vita? Capisco l’amara constatazione del Card. Suenens che affermava: “abbiamo tanti battezzati, ma pochi cristiani!” E concludeva: “ Non si nasce già cristiani; si diventa cristiani nella misura in cui il Vangelo diventa vita!”  Fratelli, quei cieli “squarciati” sul Giordano non sono stati più “ricuciti”; sono rimasti aperti. e per sempre! Nel Battesimo, noi siamo stati accolti da Dio come suoi figli. E allora, rinnovati a immagine di Cristo, siamo chiamati a vivere una vita “da cristiani”. Sarebbe bello e utile, oggi, fare ritorno, per una sosta di preghiera e di riflessione, al fonte battesimale, dove un giorno siamo divenuti abitazione di Dio, e lì ripetere il ritornello che ci è stato suggerito nel Salmo responsoriale: “ATTINGEREMO CON GIOIA ALLE SORGENTI DELLA SALVEZZA”!  Amen.