BATTESIMO DEL SIGNORE  :  TU SEI IL FIGLIO MIO – L’AMATO

 

     Si è soliti ripetere il detto: “L’Epifania tutte le feste porta via”. Non è così. In realtà, è più giusto dire che è proprio la festa di oggi, del Battesimo del Signore, che chiude il tempo di Natale. Lo scenario – è vero – non è più quello del presepio: Non c’è più la capanna e non ci sono più i pastori, né i Magi; non ci sono più nemmeno Maria e Giuseppe; e Gesù non è più un bambino. Tuttavia, nonostante la grande diversità di scenario e di personaggi, il racconto evangelico di oggi ci presenta ancora una volta il mistero dell’Incarnazione. Infatti, al Giordano, il Messia si mescola alla folla dei peccatori che vanno da Giovanni Battista per compiere un gesto di conversione; ed è proprio qui che Gesù rivela subito la sua scelta: di essere venuto a condividere le sorti di una umanità ferita e umiliata dal peccato. Ed è qui, al Giordano, che il Padre presenta, in modo clamoroso ed ufficiale, Gesù, come proprio figlio; e qui, Gesù riceve l’investitura  dallo Spirito Santo per dare inizio alla sua missione. Ecco perché diciamo che è il Battesimo del Signore a chiudere il tempo di Natale, con un Gesù, già adulto, che si presenta come Colui che va a confondersi tra i peccatori che cercano salvezza.

     Strappandoci al presepio, questa festa ci obbliga a metterci in cammino dietro a Gesù e a seguirlo nella sua missione. “Una voce dal cielo diceva: Questi è il Figlio mio, l’amato; in lui ho posto il mio compiacimento” –  così il Vangelo di oggi. Il Padre invita anche noi ora a riconoscere in Gesù il “Figlio prediletto”, e ad aprire il nostro cuore alla Parola fatta carne; c’invita soprattutto a condividere le sue scelte e le sue decisioni. Quella di oggi è la terza manifestazione, dopo quella data ai pastori e ai Magi; con una novità rispetto alle precedenti: in questa rivelazione viene espressa la missione di Gesù. Lo Spirito che discende su Gesù in forma di colomba e la voce del Padre che presenta Gesù come Figlio prediletto, annunciano l’inizio ufficiale della sua missione ; non per nulla, troviamo oggi Gesù mescolato alla folla dei peccatori, confuso con loro, pur sapendo di non essere stato in alcun modo contaminato dal peccato. Al Giordano, Gesù ha manifestato ormai chiaramente di essere venuto a realizzare il progetto d’amore che il Padre gli aveva affidato.

     Quel bimbo che abbiamo contemplato nella mangiatoia, si era fatto uomo per assumere la nostra umanità deturpata dal peccato e le nostre fragilità e portarle a salvezza. Tutto questo è manifestato nella scelta di confondersi  con i peccatori; è la scelta che si concluderà in croce, morendo tra due condannati a morte. Dio ha dunque scelto di salvare l’umanità assumendola e divenendo il “Dio-con-noi”, l’Emanuele. Al Giordano, Gesù ha voluto immergersi nelle acque del fiume per santificarle e farne il “segno” del nostro Battesimo; cosi, nel nostro Battesimo, Gesù è voluto immergersi nelle acque della nostra vita. Ecco perché, anche oggi, Gesù ci chiede di fargli spazio: perché vuole non solo incontrarci per un gesto di cortesia e d’amore, ma nel desiderio di fermarsi e restare per sempre con noi; perché sa che, senza di Lui, la nostra vita tornerebbe a sprofondare nel peccato e nella morte.

     Fratelli, anche quando non ci sentiamo degni della sua presenza, o riteniamo la nostra esistenza troppo angusta perché possa contenere Dio, ricordiamoci che Dio stesso ci ha voluti come figli! E’ Lui che ci chiede di essere accolto! E’ una scelta d’amore, di infinita misericordia! Anche nel nostro Battesimo, Dio ha ripetuto per noi le parole dette al Giordano: “Tu sei figlio mio, l’amato”! Nel mio Battesimo, Dio si è immerso nella mia storia di peccato e di solitudine , per restituirmi quella “somiglianza con Dio” che era stata data all’uomo nell’atto creatore.  Buona cosa sarebbe oggi rivisitare la chiesa del nostro Battesimo, per rivivere, lì, il nostro primo incontro con Dio, e la gioia di essere stati accolti come figli nella famiglia trinitaria di Dio. Rinnoviamo ora la nostra Professione di fede, per riassaporarela gioia della nostra appartenenza alla famiglia di Dio; e rinnoviamo la nostra gratitudine per il dono della vita e del Battesimo, che ci ha eletti “figli di Dio” ed eredi del Regno che Dio ha preparato per tutti noi, suoi figli.  Amen.