A S C E N S I O N E  -  B   :  GIORNO DI GRANDI PARTENZE !

 

     Siamo giunti al quarantesimo giorno dalla Pasqua: è il giorno che Gesù si è scelto per le ultime consegne, prima di far ritorno in cielo, presso il Padre. Gesù, il Figlio di Dio, il Vincitore della morte e del peccato, da oggi, siede alla destra del Padre, come ripetiamo sempre nel Credo. Si era fatto uomo per raggiungerci nell’abisso della nostra caduta, e oggi, nella sua Ascensione, dopo averci associati alla sua umanità, ci ha introdotti con lui in cielo; anche noi, con lui, alla destra del Padre! Ma la festa dell’Ascensione è anche la festa del “Mandato”. Gesù disse agli Apostoli: “andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura”. Gesù, con l’Ascensione, aveva portato a termine la missione che il Padre gli aveva affidato; ma prima del congedo, aveva anche assicurato che non li avrebbe lasciati soli.

     “Andate in tutto il mondo!” : esprime stima e fiducia da parte di Gesù; poteva sembrare non fattibile da parte degli Apostoli; ma è Gesù stesso che interviene con l’assicurazione che non li avrebbe abbandonati, che avrebbe camminato con loro “da risorto”, come aveva fatto con i due di Emmaus. L’Ascensione al cielo di Gesù, mentre sottrae Gesù dalla loro vista, nello stesso tempo pone Gesù nella situazione di essere presente e vicino a ogni uomo, in ogni luogo, e in ogni tempo; perché lì, dove opera un discepolo, lì opera sempre anche Gesù. ASCENSIONE, giorno dunque di grandi partenze: di Gesù che si innalza verso il cielo, e degli Apostoli, inviati a percorrere tutte le strade del mondo. La buona Notizia viene consegnata agli Apostoli e alla Chiesa che, in forza del Mandato di Gesù, nasce come MISSIONARIA.

     E’ interessante anche la scelta del luogo, indicato da Gesù per l’ultimo incontro:  Gesù ha convocato i suoi in Galilea, luogo di confine, crocevia di popoli, punto di passaggio di migrazioni; la missione parte da lì, perché risulti chiaro agli Apostoli che, per raggiungere tutto il mondo, bisognava varcare i confini d’Israele. “Andate in tutto il mondo!”:  sono le ultime parole di Gesù; non ci sono zone interdette al Vangelo; a tutti deve essere fatto conoscere che Dio è un Padre misericordioso, che ama l’uomo; a tutti deve essere fatto sapere che il Figlio di Dio si è fatto uomo per portare a salvezza tutti gli uomini. E’ bellissimo il passaggio che ascolteremo tra poco, pregando il Prefazio, dove è detto: “Il Signore Gesù, re della gloria, vincitore del peccato e della morte, è salito al di sopra dei cieli. Mediatore tra Dio e gli uomini, non ci ha abbandonati nella povertà della nostra condizione umana, ma ci ha preceduto nella dimora eterna per darci la serena fiducia che dove è lui, capo e primogenito, saremo anche noi, sue membra, partecipi della sua vita divina”.

     C’è nel racconto parallelo che leggiamo negli Atti, un momento particolare, segnalato da Luca: Gli Apostoli tengono gli occhi fissi su Gesù che sale in cielo; non riescono ad abbassarli, nello sforzo di poterlo ancora vedere per un ultimo istante, incapaci di rassegnarsi  al distacco; quand’ecco “due uomini in bianche vesti si presentano e dicono: Uomini di Galilea perché state a guardare il cielo?” Non è un brusco richiamo alla concretezza dei fatti, bensì  la sottolineatura per ricordare che l’Ascensione non è un abbandono del Signore, ma la manifestazione di un progetto portato a termine e un richiamo per sottrarsi alla nostalgia di un tempo fin troppo bello, quello trascorso con il Risorto; un richiamo infine per ricordare agli Apostoli che era ormai tempo di partire per la grande avventura: la conquista del mondo al Vangelo.

     Fratelli, il Signore nostro Gesù non è in fuga da noi; no! Anzi, sappiamo di certo che gli siamo presenti nella sua umanità che da oggi sta alla destra del Padre; garanzia che ciascuno di noi gli è presente in tutte le vicende della vita. L’Ascensione non è il segno di un tempo che finisce. Gesù sarà sempre presente nei segni da lui scelti: la sua Chiesa, i Sacramenti, in specie, l’Eucaristia e la testimonianza dei cristiani che vivono nel mondo annunciando il Vangelo della salvezza. “Io sarò con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” – ha promesso Gesù. A noi, ora, l’impegno di accoglierlo e di lasciarci guidare da lui.  Amen.  Alleluia.