ASCENSIONE  -  A  :  FESTA  DELLE  CONSEGNE !

 

     Oggi è la festa dell’Ascensione di Gesù in Cielo. E’ una grande festa per la Chiesa. Ma – ho pensato – come l’avranno vissuta gli Apostoli? Quali reazioni avranno provocato in loro l’annuncio del distacco, e poi le ultime raccomandazioni e il mandato di andare in tutto il mondo a battezzare e ad annunciare il Vangelo? Certo, Gesù li aveva preparati con assicurazioni cariche di affetto e di protezione: “Non vi lascerò orfani – Sarò con voi sempre, fino alla fine del mondo – Vi manderò un altro Consolatore che resti con voi per sempre”. Anche le sue apparizioni “da risorto” facevano intuire che era ormai cambiato il modo della sua presenza tra loro. Gesù aveva anche dato loro assicurazione che, ovunque si trovassero, Lui era presente. Diciamo anche che quest’ultimo incontro con il Risorto era stato preparato da Gesù stesso, nella scelta di tempi e luoghi: In Galilea! Non in una sinagoga, non in casa di amici, non per una cena di addio; ma ancora in strada, come gli era familiare; in Galilea, dove erano avvenuti i primi incontri con il Maestro; lì dove tutto aveva avuto inizio; in quella Galilea che era stata da sempre luogo di passaggio, di invasioni, di scontri; noi diremmo, oggi: “Regione multietnica”.

     E’ lì che il Risorto ha dato appuntamento. E non a caso, visto che gli Apostoli, proprio da lì, saranno inviati a predicare il Vangelo della salvezza in tutto il mondo. Mi piace allora definire l’Ascensione “festa di consegne e di partenze”. Maestro e discepoli non si salutano per non ritrovarsi più; si ritrovano invece per un passaggio di consegne, con la promessa di rimanere sempre uniti, sempre insieme. Gli Apostoli vengono inviati in tutto il mondo per annunciare a tutti la Parola e i santi Segni che offrono vita e salvezza. “ANDATE” – dice Gesù: è un imperativo consegnato alla Chiesa di tutti i tempi. Il cristiano non può identificarsi con un sedentario. Il Vangelo che viene consegnato a ogni battezzato è un libro di viaggio, da portare sempre con sé; una guida da usare cammin facendo; Il Vangelo è fatto per affrontare la strada, con tutti i suoi pericoli e le sue sorprese.

     Ecco, oggi, Gesù affida di nuovo, anche a noi, il mandato di evangelizzare il mondo; lo fa, non da sprovveduto! Gesù sa che siamo fragili e facili a soccombere alla fatica e allo scoraggiamento. Gesù ci affida tanto, mentre ci assicura la sua presenza e il suo aiuto: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”! Quello di oggi, non è quindi un giorno per piangere una partenza senza ritorno. Il Cristo risorto che si sottrae alla vista dei suoi, non si allontana dall’uomo; ma continua a condividere con noi tutte le nostre vicende, come Avvocato difensore e come nostro Intercessore presso il Padre. Possiamo anzi aggiungere che, per noi, l’Ascensione è la festa della “maturità cristiana” e della “responsabilità” per un dono ricevuto che è da custodire e da far conoscere. Fa pensare il sapere che oggi il Risorto si consegna a ciascuno di noi perché, attraverso noi, desidera raggiungere ogni uomo e ogni donna. Per cui anche noi potremmo definirci “uomini e donne dell’Ascensione”.

     I cristiani dell’Ascensione percorrono le strade della vita, animati dalla speranza che nasce da uno sguardo di fede sulle cose, sulle vicende e sulle situazioni. Il Cristo dell’Ascensione ci introduce nel suo progetto di salvezza e ci fa suoi collaboratori e suoi continuatori. “Andate dunque- ci ripete, oggi – e ammaestrate tutte le genti… Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”. Sono le parole che concludono il Vangelo di Matteo. Ma noi, siamo davvero convinti di questa presenza nella nostra vita? Ci sentiamo investiti della delicata missione di essere noi, nella Chiesa e nel mondo, la continuazione della presenza del Signore?

     L’Ascensione è allora la festa della testimonianza, festa della fede, festa della presenza e festa delle consegne. Fratelli, diciamo a tutti, oggi, che Gesù non è andato lontano; non sta oltre il sipario stellato; è solo andato avanti, perché – come discepoli – lo seguiamo con fiducia, con serenità, nella sua pace. Fratelli, tutto passa; Lui solo resta, per stare con noi, tutti i giorni, fino alla fine!  Amen.  Alleluia.